Ancora una stranezza colpisce in queste ore il Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

normanniItalia. Palermo. Il Segretario Generale Sebastiano Di Bella ha infatti scritto una criptica nota ad alcuni Presidenti dei Gruppi parlamentari affermando che il suo Ufficio non è in grado di conoscere i nomi dei dipendenti “cosiddetti stabilizzati.”

La vicenda è nata dopo la nota decisione della Corte dei Conti secondo cui alcuni dipendenti dei Gruppi Parlamentari avrebbero lavorato e starebbero lavorando da anni senza un regolare contratto.

Al di là della vicenda, che è ovviamente oggetto di scambio di lettere, interpretazioni di legge e scambi di corrispondenza fra i Gruppi e la Presidenza dell’ARS, a destare stupore è la nota in cui il Segretario Generale scrive che non è possibile per la stessa Segreteria risalire ai nomi dei dipendenti.

Di Bella ha infatti inviato una nota nella quale invita i Presidenti dei Gruppi parlamentari a “trasmettere le generalità complete dei soggetti interessati, indicati nella relazione della Corte dei Conti soltanto con le iniziali per motivi di riservatezza e non altrimenti noti con certezza a questa Segreteria generale.”

L’affermazione di Di Bella è clamorosamente smentita da decine di atti, anche compiuti nel periodo in cui ha ricoperto la carica di Segretario Generale, e tutti necessariamente noti:

– i nomi dei lavoratori sono già stati indicati dalla stessa Corte dei Conti nell’ambito del procedimento. Sono stati infatti “oscurati” solo in un documento che deve essere pubblicato online, ma in tutti gli atti del procedimento sono indicati in chiaro;

– gli Uffici dell’Assemblea Regionale, in particolare la Ragioneria, ricevono con cadenza mensile o trimestrale tutta la documentazione relativa ai rapporti di lavoro, rilasciata dai Capigruppo ed accompagnata dalle autocertificazioni antimafia dei lavoratori;

– la Presidenza dell’Assemblea procede alla verifica dei requisiti personali per quei dipendenti che maturano il diritto agli scatti di anzianità, ovviamente individuandoli in modo chiaro ed univoco, con nome, cognome e codice fiscale.

A questo punto c’è da capire perché il Segretario Generale faccia finta di non sapere o tenti di negare, in un documento pubblico che è parte integrante di un procedimento amministrativo, che l’Assemblea Regionale Siciliana ha rapporti chiari, univoci e diretti con un gruppo di lavoratori.