Ancora hacker in azione in rete. Aziende, istituzioni e semplici cittadini sempre di più nel mirino degli Hacker. Secondo il New York Times sono stati violati gli archivi informatici di un ente governativo degli Stati Uniti. L’archivio conteneva i dati di decine di migliaia di lavoratori statali. Non è stato ancora possibile capire l’entità delle informazioni carpite dagli hacker. Unica certezza è che gli hacker operavano dalla Cina come è stato stabilito dalla società di sicurezza informatica americana Crowdstrike che ha raccolto prove in tal senso. Secondo dati in possesso alla Crowdstrike gli attacchi dalla Cina sono in genere condotti dai militari e in genere da Shanghai. Si tratta di attacchi sistematici condotti contro reti del governo Usa, compresi i sistemi dagli uffici del ministero della Difesa. Attacchi che sembrano essere iniziati dal 2007. Da allora infatti, le autorità americane ripetutamente lanciano accuse a Cina e Russia di minacce informatiche. Di fatto lo spionaggio informatico non è altro che uno dei livelli in cui queste tre grandi potenze si sfidano da anni. Alla fine la rete si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia. In un rapporto, datato novembre 2011, l’agenzia nazionale di controspionaggio degli Stati Uniti ha riferito al Congresso Usa della questione. Nel documento viene sostenuto che gli hacker dei due Paesi sono molto attivi nel cercare di penetrare i server, dove sono stati memorizzati i dati economici e di difesa top-secret statunitensi. Finora le autorità di Pechino hanno sempre respinto al mittente ogni accusa. Anzi, hanno accusato i servizi statunitensi di minacciare la sicurezza informatica delle reti cinesi. Lo scorso mese di maggio però, cinque funzionari cinesi sono stati esplicitamente accusati dal Dipartimento di Giustizia americano di aver rubato segreti industriali da società anche legate alle agenzie di difesa degli Stati Uniti. Tra le società la Lockheed Martin, Coca Cola e alcune società che operano nel settore siderurgico ed energetico.

