israele-forze-terra

Gerusalemme 5 ago – E’ stata una notte come tutte le altre durante il conflitto tra Israele e Hamas: non sono cessati i lanci di razzi dalla striscia di Gaza e tutta la notte le sirene hanno suonato nelle città israeliane del sud, spingendosi addirittura nelle vicinanze di Gerusalemme. Inutile ribadire che l’aviazione israeliana ha continuato con i raid. La calma è arrivata pochi minuti prima delle otto locali, quando è iniziata la tregua di 72 ore, accordata da entrambe le parti. Una tregua umanitaria per consentire il soccorso della popolazione di Gaza stremata da quasi un mese di conflitto e per rifornire di generi di prima necessità e materiale sanitario la striscia di Gaza. Ora però in parallelo dovrebbero scattare i negoziati per porre fine a questo ennesimo conflitto israelo-palestinese. Israele, lo avevamo detto in tempi non sospetti, si attesterà al di fuori dei confini di Gaza a protezione del suo territorio e pronta a intervenire qualora ci dovesse essere una violazione della tregua da parte di Hamas. Gli stessi palestinesi, questa mattina per bocca di Bassam Salhi, esponente della delegazione di Hamas a Il Cairo, hanno fatto sapere che se dovesse entrare nel territorio di Gaza anche un solo soldato israeliano, sarà considerato una violazione della tregua. Niente di nuovo.
Israele ora però dovrà guardarsi da un nemico ben più strisciante: il terrorismo che rialza la testa sul suo territorio. Ritorna la paura in molte città israeliane, soprattutto alla luce dei primi episodi di ieri. Il terrore che si possa ritornare al tempo degli uomini imbottiti di esplosivo, che si immolavano sugli autobus e dentro ai locali affollati facendo strage di corpi israeliani, è spaventosamente palpabile.
A Gaza invece si cerca di approfittare di questo momento di calma e in molti stanno affollando le piazze e i mercati, per cercare quel ristoro che manca da giorni. Negli states Barack Obama ha firmato la legge che fornisce un finanziamento di ulteriori 225 milioni di dollari al sistema di difesa missilistico israeliano Iron Dome.
Ora gli occhi del mondo sono puntati sulla capitale egiziana, da dove sembra possa uscire l’unico cessate il fuoco definitivo possibile, visto che gli altri tentativi sono andati a vuoto, ma pare che finalmente si possa trovare la quadra per porre fine al conflitto, ma soprattutto al massacro della popolazione civile di Gaza.