Tel Aviv 11 agosto – Siamo all’ennesimo cessate il fuoco di 72 ore tra Israele e Hamas. I due belligeranti si sono accordati per far tacere le armi, visto che con i combattimenti in corso, gli israeliani non si sarebbero recati in Egitto per continuare i colloqui per cercare una tregua più duratura. Non è stata una giornata facile quella appena trascorsa. Dopo i soliti lanci di razzi verso le città israeliane e i continui raid dell’aviazione della Stella di David, durati per tutto l’arco della giornata, dal Cairo arrivava la notizia che c’era un accordo per un nuovo cessate il fuoco di 72 ore. La delegazione palestinese che si trovava ancora nella capitale egiziana, ha accettato la tregua intorno alle 14,30 di domenica 10 agosto. In quei momenti un ragazzo palestinese di 14 anni è stato ucciso in uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza israeliane nel campo profughi di Al-Fawar vicino a Hebron. Le brigate di Hamas, Ezzedin al-Qassam, hanno intensificato i lanci in tutte le città del sud di Israele. Intorno alle 19 ora israeliana è arrivata la conferma dal Cairo della tregua di 72 a partire dalla mezzanotte di domenica e anche Israele ha comunicato di accettare il cessate il fuoco. Ma la delegazione israeliana partirà alla volta della capitale dell’Egitto solo se la tregua reggerà. Pochi minuti prima della mezzanotte, proprio a cavallo tra il vecchio e il nuovo giorno, sono suonate le sirene a Tel Aviv. Il razzo è finito in una zona in campo aperto. Per il momento non si segnalano nuovi allarmi e l’Idf ha cessato ogni attività. Tutto rimane sospeso nella speranza che Hamas non rompa la tregua, ma visto le posizioni ancora intransigenti e le richieste di entrambe le forze in battaglia, sarà molto improbabile che in 72 ore si riesca a trovare un accordo per una tregua più duratura che possa alleviare davvero la popolazione di Gaza sempre più duramente colpita da 33 giorni di piombo dell’aviazione e dell’artiglieria della Stella di David.
GB