Il corpo del capitano-pilota Mariangela Valentini è, cronologicamente, l’ultimo che sarà recuperato dei 4 militari che erano dispersi sulle colline dell’ascolano. Purtroppo non è ancora possibile stabilire quando. Di certo al più presto. Questo, perché il corpo del pilota si trova ancora al suo posto di pilotaggio all’interno di quello che resta della carlinga del Tornado. Un fatto questo, che richiede un intervento particolare per il fatto che il seggiolino è dotato di carica esplosiva che si attiva per iniettarlo fuori carlinga in caso di abbandono aereo. E’ questo, con molta probabilità, il jet che testimoni hanno visto, dopo lo scontro, continuare il volo fino a schiantarsi sulla collina. Influisce sul recupero anche il fatto che il corpo si trova in un’area molto impervia. Non è lontano da dove ieri è stato recuperato il terzo corpo, probabilmente quello del suo navigatore il cpt. Paolo Piero Franzese. Una difficoltà maggiore dovuta al fatto che questi ultimi resti si trovano in un terreno scosceso, dove primeggia una fitta boscaglia e all’interno di un profondo canalone. Un dato di fatto che richiede una corretta pianificazione. Perché questi fattori rendono il recupero difficile, ma non impossibile, ma pericoloso. Saranno, come è stato finora, gli uomini del soccorso alpino e gli specialisti dell’A M a compiere l’operazione di recupero del corpo della giovane pilota. Con questo ultimo recupero termina conseguenzialmente, per quanto riguarda l’operatività, la fase di ricerca e si passa a quella di bonifica del territorio. Cambieranno quindi i mezzi e gli operatori sul terreno dando modo, di riposare a chi finora, con abnegazione, ha speso le sue energie per portare a termine le ricerche dei 4 militari. La costituzione del territorio è stata infatti, una delle grandi incognite che ha pesato sulle operazioni di ricerche dei 4 militari, dichiarati in un primo momento dispersi, mettendo a dura prova gli uomini delle squadre di soccorso. Un territorio ostile, impervio che ha rallentato, ma non fermato le ricerche. Per 5 giorni centinaia di uomini hanno operato con enorme difficoltà e, solo grazie alla loro preparazione e motivazione hanno potuto portare a termine le operazioni di ricerca e poi, di recupero dei corpi dei due equipaggi dei Tornado dell’Aeronautica Militare. I due cacciabombardieri sono tragicamente precipitati al suolo nei cieli delle Marche. In un caldo pomeriggio agostano uomini e macchine sono stati accomunati in una terribile fine. Uomini e macchine che da sempre formavano tutt’uno. I corpi dei capitani Alessandro Dotto, Giuseppe Palminteri, Mariangela Valentini e Paolo Piero Franzese saranno ricomposti per un ultimo saluto e poi, riposeranno in pace.
Ferdinando Pelliccia