golfodelbengalaDue pescatori bengalesi uccisi e altri quindici tratti in salvi è questo il consuntivo di un attacco avvenuto lunedì scorso nel Golfo del Bengala al largo del Bangladesh. Ad essere state prese di mira navi da pesca che rientravano a terra dopo una battuta al largo nell’Oceano Indiano.  A bordo delle  navi vi erano imbarcati 36 pescatori, tra i 18 i 30 anni. L’attacco sarebbe avvenuto di notte e da parte di un gruppo di banditi, forse dei pirati somali, a scopo di rapina. Le barche facevano parte di una piccola flotta composta da tre pescherecci, il MV Mayer Doa-2′, il ‘MV Jahid Hasan’ e il ‘MV Runa’. I banditi hanno assaltato le navi sparando all’impazzata. Almeno sette pescatori sono rimasti feriti colpiti dai proiettili. Una volta preso il controllo delle barche da pesca hanno anche picchiato senza pietà i pescatori ferendo in maniera grave almeno altri dieci. I banditi poi, hanno saccheggiato le prede catturate portando via denaro e oggetti di valore, compresi telefoni cellulari, ai pescatori. I banditi hanno preso dalle barche anche le reti e il pescato. Terminato la rapina i predoni del mare si sono allontanati a bordo di una delle tre barche, la MV Mayer Doa-2′ non prima di aver gettato in mare almeno dieci pescatori. Quando i superstiti sono stati salvati, lo scorso mercoledì, hanno raccontato che i banditi nel corso dell’assalto e la rapina avrebbero ucciso due loro compagni i cui corpi poi, sarebbero stati gettati in mare. Sul posto sono in corso le ricerche da parte di motovedette della Marina Militare del Bangladesh. Finora ogni ricerca dei corpi dei due pescatori non ha dato risultati. Purtroppo non è la prima volta che si verifica un episodio del genere. Il Paese costiero più colpito è il Bangladesh. Nel Golfo del Bengala, i pirati somali la fanno da padroni. In quel tratto di mare hanno costituito un vero e proprio dominio sui pescatori locali. Un dominio basato sul terrore e fatto di rapine, sequestri di persona, estorsioni di denaro e uccisioni. Molti pescatori usciti in mare per pescare non hanno più fatto ritorno a casa. Finora è fallito ogni tentativo attuato dai Paesi costieri, Bangladesh e India in testa, per reprimere questo tipo di attività criminali in mare.

Ferdinando Pelliccia