Ottawa, 19 set. L`elezione nel 2013 di un moderato come Hassan Rohani alla presidenza dell`Iran ha suscitato nella comunità internazionale la speranza che Teheran possa uscire dall`isolamento, aprendosi all`Occidente. Una speranza che, a sentire la scrittrice iraniana Marina Nemat, l`autrice di `Prigioniera di Teheran`, è destinata a rimanere tale. “In Iran ancora non c’è libertà di espressione, parola o religione. Le carceri sono piene di prigionieri politici che sono trattati in modo terribile e sono sottoposti a varie forme di tortura”, spiega Nemat in un`intervista ad Aki-Adnkronos International.

