MOSTRA D’ARTE CONTEMPORANEA -dal 26 nov all’8 dic- : Trame, tracce, frammenti della materia di Antonio Raucci e Curata da Maurizio Esposito. Vernissage mercoledì 26 novembre ore 20,00 al NEMEA Art Cafè Via Donadio Cardito (NA). Partners : DIA- LOGUE -NANO TV – KOMUNITAS – I FAVATI – CLUB DEL GUSTO
Il lavoro di Antonio Raucci è il segno di una ricerca che unisce materiali (metallo, carta, legno, vecchie foto, arnesi da lavoro di civiltà rurali ) e rispondenze concettuali, composizioni geometriche e tracce di realtà sostenuto da un dialogo continuo con una materia che diviene mezzo e racconto e documento per trasformare una serie di oggetti abbandonati all’oblio , in lavori dalle “geometrie inedite” scanditi nello spazio. caratterizzati da un universo di emozioni, di sensazioni, di un sapiente intreccio di materia inerte e memoria vivissima, di possibilissime contrapposizioni. Raucci affida, quindi, agli oggetti , attrezzi in legno, in ferro , recuperati, l’essenza di una elaborazione, risolta con una capacità manuale tale da tradurre l’idea in opere d’arte . In Raucci vi è un alternarsi di impressioni, di forme, di reperti , reliquie , migrazioni e ironiche entità figurali . Un mondo ricostruito attraverso il gioco, la fantasia, il sogno. l’infinita trama di un percorso reinventato che emerge dallo spazio della memoria. L’arte è stata, nei secoli passati, spesso utilizzata esplicitamente come forma narrativa ed evocativa. Quando ciò non avviene in modo manifesto, essa ha comunque la funzione di permettere il riconoscimento delle situazioni e dei sentimenti umani, la proiezione dei vissuti e dei contesti, anche attraverso l’uso di simbologie e metafore . Raucci con le sue opere traccia un percorso narrativo attraverso la materia , rilegge i segni , le cose, gli oggetti appartenuti a vissuti remoti e alle illusione dell’uomo. Raucci fa sua la materia dando forma e vita alla memoria. Egli esplora il campo infinito e meraviglioso del tempo attraversa la memoria delle forme e mette l’uomo e le vicende al centro della nostra attenzione . Raucci recupera “oggetti inanimati” e gioca con quelli che lo ispirano , li intreccia abilmente affidandogli una nuova funzione , li installa al centro dell’attenzione , li eleva al fuoco dell’arte . Gli oggetti abbandonati , destinati all’oblio che si riserva alle cose vecchie, Raucci li ricicla portando in scena la memoria collettiva . Raucci abbandona l’idea dell’arte come riproduzione delle apparenze del mondo visibile, a vantaggio di una proposta dell’opera come espressione di una specifica qualità d’emozione, con un richiamo(memoria storica) a non dimenticare le basi sociali dell’arte anche quando, come nell’astrazione, sarebbe facile perderle di vista.
Arturo Nilo


