Nel 2013 sono morte nel Lazio 20 donne, di cui 9 soltanto a Roma. Un triste primato quello laziale, ricordato ieri in occasione della , organizzata in Prefettura dalla Fidapa con la sua presidente Carla Pepponi. Molte le associazioni che hanno partecipato all’evento tra cui Archeotuscia, La Palma ed il Leone di Rosanna de Marchi, Centro studi S.Rosa, Donne per la Sicurezza onlus ed il comitato per l’Imprenditoria femminile con Serenella Papalini. Dopo il Lazio ci sono la Campania e la Lombardia tra le regioni con il maggior numero di donne uccise da uomini. In tutta Italia il divieto di avvicinamento è stato emesso per 5890 persone. Forse 5890 donne che si sono salvate. Numeri preoccupanti, che fanno riflettere su come sia ancora inarrestabile la piaga della violenza di genere. La giornata di oggi serve per risvegliare le coscienze di fronte a tutto ciò ed il convegno di ieri pomeriggio ha offerto spunti interessanti di riflessione ed anche notizie che fanno in parte ben sperare. Presente all’incontro il vice prefetto Caputo, uno dei pochissimi uomini in sala, che ha dato un caloroso benvenuto ai presenti, ricordando come sia la Prefettura che il ministero dell’Interno siano fortemente impegnati nello svolgere attività di contrasto alla violenza sulle donne. “Mi duolo della scarsa presenza di uomini – ha affermato il vice prefetto – E’ un problema di coscienza e ciascuno deve fare qualcosa”. Si è poi ricordata la manifestazione di ieri a Roma e come le istituzioni si stiano muovendo su 3 P: 1)punizione per chi compie azioni di violenza senza alcuna sorta di giustificazione, 2)protezione delle vittime e dei testimoni, 3)prevenzione, ovvero tutto ciò che si sta muovendo per sensibilizzare e fare rete fra donne. La consigliera comunale per le Pari opportunità Daniela Bizzarri ha portato i saluti dell’amministrazione comunale, riferendo come ieri mattina la stessa con altre tre colleghe abbiano ricordato questa giornata. Inoltre, in merito alla rivendicazione dell’associazione Erinna di una mancanza di contributi, la consigliera ha riferito che è stato presentato un ordine del giorno in cui si sollecita l’assessore a rimettere quanto dovuto all’associazione, ordine del giorno condiviso e passato all’unanimità. “E’ un giorno questo che ricordiamo con passione – ha detto Bizzarri – ma che ci impone anche delle riflessioni”. Al riguardo la consigliera comunale ha ricordato l’esperienza vissuta vicino alla ragazza vittima dello stupro di Montalto di Castro. Una vicenda dolorosa ed indimenticabile. “La cosa più sgradevole è stata quella di non vedere il minimo pentimento sul volto di quei giovani e la conclusione del processo con la richiesta della messa in prova, facendo servizi sociali, agli otto stupratori che hanno ammesso di aver compiuto il fatto. Ed a nulla – ha proseguito Bizzarri – è servito il rinvio ad un nuovo processo perché anche in questo caso, nonostante i numerosi testimoni e l’ammissione di colpa, è stata concessa nuovamente la messa in prova. Le leggi, pur essendo state rafforzate non sono sufficienti. L’inasprimento della pena sarebbe un segnale forte. Come madre e donna non potrò mai dimenticare le lacrime versate da questa ragazza”. Inoltre, la consigliera ha annunciato che nel Comune di Viterbo è già passato in maggioranza il progetto per la realizzazione di un Centro di ascolto per le donne. Molto toccante il video di Carlotta Farina della II A del liceo artistico Orioli, proiettato all’inizio del convegno, un filmato di 4 minuti che è stato premiato dalla Regione Lazio come immagine sulla violenza sulle donne. In sala questo pomeriggio anche tre opere dell’artista Miranda Bocci, socia Fidapa ed insegnante, dal titolo globale “Non rubateci l’anima”. Giuseppina Del Signore, presidente di Progett’arte 3 D, ha, invece, illustrato il “Posto occupato”, una campagna nata a livello nazionale la scorsa estate da un’idea di Maria Andaloro, a cui l’associazione ha subito aderito e che consiste nell’occupare simbolicamente un posto nelle varie rassegne ed appuntamenti per ricordare come quel posto poteva essere occupato da una donna che, invece, è stata uccisa. Un altro progetto, “Valigia di salvataggio, per non tornare indietro”, è stato presentato da Pia Gusmann. Si tratta di un’idea di Grazia Passeri, presidente della onlus Salvamamme che vuole dare un aiuto concreto a quelle donne fuggite da casa con quel poco che avevano indosso e che non possono contare sulla famiglia d’origine per omertà o tradizione culturale e non sanno a chi rivolgersi. A loro viene data materialmente una valigia con capi d’abbigliamento, il necessario per l’igiene personale, un telefonino ed il riparo in albergo per tre giorni prima di essere avviate in strutture protette. Inoltre, vengono loro offerte ore di assistenza legale e psicologica. L’avvocato Maria Antonietta Russo, consigliera provinciale per le Pari opportunità e presidente del Rotary di Bolsena ha parlato delle nuove normative che cercano di tutelare la donna e che sono andate a rafforzare il Codice penale con pene che sono più sicure, con l’arresto obbligatorio per maltrattamento familiare o stalking, l’allontanamento dalla casa familiare ed il divieto di avvicinarsi ai luoghi domestici. “Un altro aspetto importante è la querela irrevocabile ed il patrocinio gratuito garantito a tutte le vittime” – ha aggiunto Russo. Infine, ha annunciato come proprio oggi la Regione Lazio abbia investito 1 milione di euro per gli interventi a favore dei figli delle vittime di violenza anche attraverso l’istituzione di borse di studio.

