Serie B: pareggio tra Catania e Brescia 2-2

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Il Catania va due volte in vantaggio, ma per altrettante volte si fa raggiungere da un Brescia che, su rigore, trova un pari insperato.

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Dal nostro inviato al Massimino, Simone Toninato – Entrambe le squadre avevano cambiato guida tecnica in settimana, evidentemente in cerca di una svolta che non è arrivata. Il Catania ritrova Pellegrino – allenatore ad interim – ma perde i tifosi, che disertano gli spalti in segno di protesta: i paganti sono 1.305. 4-3-3 il modulo dei siciliani, con Rinaudo arretrato sulla linea dei difensori e Cani centravanti, con Calaiò e Leto più larghi. Parisi schierato sulla fascia mancina rimane un mistero di difficile risoluzione. Javorcic – promosso dalla primavera alla prima squadra – sceglie l’albero di Natale, indipendentemente dal fatto che al Natale, vero e prorio, manchino soltanto 5 giorni. Caracciolo, Andrea, è il centravanti, bene assistito da Morosini (migliore in campo) e Corvia. Sestu, apparso sulle distinte nell’immediato pre-gara, è costretto al forfait. Coly ne prende il posto.

Meglio il Catania in avvio, basti pensare che dopo quindici secondi i tiri in porta degli etnei sono già due: Leto-Arcari, Cani-Arcari, in rapida successione, prima che Coly spazzi via il pallone. Non c’è due senza tre, in questo caso vale per i tentativi catanesi, non per le parate dell’estremo difensore bresciano. Angolo di Chrapek, Cani di testa, dall’alto verso il basso, e Arcari è battuto sul primo palo. Ma il Catania, che pure potrebbe, non chiude la contesa e si fa raggiungere da Corvia (Spolli gironzola disorientato in mezzo), autore della prima conclusione ospite. E va bene al Catania che Caracciolo mandi alto su svarione difensivo di Rinaudo e che Frison sia attento su un angolo di Scaglia, battuto direttamente in porta. Quando la ripresa è iniziata da un quarto d’ora, rintocco più rintocco meno, i padroni di casa trovano il secondo vantaggio. Escalante scivola ma riesce comunque a mettere in mezzo, Cani corregge per Calaiò, sinistro al volo e 2-1. Sarebbe nuovamente l’ora di dare il colpo di grazia al Brescia, ma Chrapek, che aveva saltato anche Arcari, trova Scaglia sulla linea a respingere il 3-1. E’ l’episodio che “condanna” il Catania, e resuscita le “rondinelle”, scaltre a trovare il pari su rigore con Caracciolo. «Traghettatore? Non lo so e non mi interessa» il commento finale di Pellegrino, richiamato in panchina ieri pomeriggio, che ci è rimasto male per le offese ricevute nell’arco del match.

TABELLINO:
CATANIA (4-3-3): Frison; Sauro, Rinaudo, Spolli, Parisi; Chrapek, Escalante, Odjer (dal 32′ st Garufi); Leto, Cani (dal 27′ st Jankovic), Calaiò (dal 46′ st Marcelinho). (Terracciano, Ramos, Gallo, Piermateri, Aveni, Rossetti). All.: Pellegrino.

BRESCIA (4-3-2-1): Arcari; Coly, Caracciolo, Di Cesare, Scaglia; Bentivoglio, H’Maidat, Benali; Morosini (dal 27′ st Sodinha), Corvia (dal 30′ st Razzitti); Caracciolo. (Minelli, Rizzola, Lancini, Ragnoli, Quaggiotto, Valotti). All.: Javorcic.

MARCATORI: 6′ Cani (C), 15′ Corvia (B), 14′ st Calaiò (C), 39′ st Caracciolo (rig.) (B).

AMMONITI: Sauro, Odjer, Chrapek e Esclante (C) H’Maidat (B).

ESPULSI: nessuno.

ARBITRO: La Penna di Roma1.

ASSISTENTI: Alassio di Imperia e Marinelli di Jesi.

QUARTO UOMO: Catona di Reggio Calabria.

OSSERVATORE ARBITRALE: Arena di Palermo.

Incasso: 4.500 euro.