Parigi, 8 gen. Georges Wolinski, uno dei disegnatori satirici ucciso ieri a ‘Charlie Hebdo’, “è morto con i suoi compagni, con i suoi fratelli, come diceva Cabu, al servizio della sua cara libertà, per la quale si è sempre impegnato. E’ caduto sul campo d’onore della sua professione. Quello che è successo ieri è una guerra contro la libertà, e questa guerra la dobbiamo vincere”. Così ai microfoni della radio francese ‘Rtl’, Maryse Wolinski, giornalista e scrittrice, ricordando il marito.
“Mio marito -afferma- non era più conscio di questo genere” di pericoli che pesavano su di lui. “Certo ne parlavano tra di loro ma andava avanti, si batteva con i suoi disegni, con le sue matite”, sottolinea la moglie aggiungendo di voler “far fronte” per lui.
La moglie del vignettista si dice “scandalizzata” per non essere stata informata ufficialmente dalla morte di suo marito. “Sono stato informata della sua scomparsa da mio cognato, che è un giornalista politico e che si è recato sul posto. Nessuna persona ufficiale me lo ha annunciato. Sono stata abbastanza scandalizzata da questo”.
Wolinski, sottolinea la moglie, “era un uomo di una grandissima umanità, di una grande generosità. Era un editorialista talentuoso”. Da quarant’anni “era una guida, il mio migliore amico”, sottolinea la moglie.