Un gol per tempo consente agli etnei di battere il Perugia e di fare un altro passo verso i play off.

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Catania 31-1-2015, dal nostro inviato al Massimino – Simone Toninato – Dopo la vittoria con la Pro Vercelli, il Catania aveva un unico compito, dare continuità ai propri risultati: obiettivo raggiunto. Marcolin schiera dal primo minuto dieci degli undici che venerdì scorso avevano schiantato la Pro. L’unica eccezione è l’insediamento di Gillet a difesa della porta siciliana al posto di Terracciano. Camplone, dal canto suo, schiera gli umbri secondo un canonico 3-5-2 che vede Giacomazzi al centro della difesa e la coppia offensiva: Lanzafame-Falcinelli, oggi poco concreta.

CATANIA RITROVATO – Nel freddo pomeriggio del “Cibali”, Provedel, estremo difensore Perugino, è il primo a riscaldarsi, smanacciando una conclusione mancina di Sciaudone; ben servito da Mazzotta. E’ l’inizio di un assedio intermittente e fruttuoso che durerà per tutta la prima frazione di gioco, e per il principio della seconda. Fruttuoso, si diceva, perché Maniero, su punizione di Rosina, incorna e buca il portiere ospite, al 22′. Il Perugia è timido e Fabinho, schierato sull’out mancino, è il solo a creare qualche grattacapo alla difesa avversaria e a Belmonte. Il colored salta due volte il terzino destro, in evidente difficoltà sui cambi di direzione repentini, e in una circostanza sfiora addirittura la marcatura con un bel colpo di esterno sinistro: palla alta. Ma al rientro in campo, proprio il tartassato Belmonte si prende la propria personale rivincita. Sgroppata fino al fondo, palla in mezzo e gol: Calaiò, che aggancia Maniero sul 14-14.

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L’allenatore del Perugia Camplone

IL PERUGIA SI SVEGLIA TARDI – I biancorossi cominciano a giocare soltanto a doppio svantaggio acquisito, quando la bordata di Goldaniga fa tremare la traversa e mette paura ai ragazzi di Marcolin. Da qui in poi i siciliani indietreggiano e rischiano. Per mantenere lo zero sulla casella “gol subiti”, ci vuole un super Gillet, strepitoso nell’intervenire in rapida successione su Nicco e, l’ex, Lanzafame. Altro volo, utile oltre che bello, su una conclusione da lontano di Fabinho, che poco dopo viene espulso per somma di ammonizioni. Discordanti le opinioni del presidente e dell’allenatore ospite: «c’erano due rigori per noi» – commenta il primo – «erano troppo vicini (su un presunto mani in area, ndr), ma forse c’era un fallo su Lanzafame» – prosegue il secondo ai microfoni della sala stampa. Il Catania rimane in silenzio.

TABELLINO:

CATANIA (4-3-1-2): Gillet; Belmonte (dal 35’st Spolli), Schiavi, Ceccarelli, Mazzotta; Sciaudone, Rinaudo, Coppola; Rosina; Calaiò (dal 43’st Barisic), Maniero (dal 28’st Chrapek). (Terracciano, Sauro, Capuano, Odjer, Escalante, Castro). All.: Marcolin.

PERUGIA (3-5-2): Provedel; Goldangiga, Giacomazzi, Rossi; Parigini (dal 15’st Vinicius), Nicco (dal 39’st Nielsen), Fossati, Verre (dal 19’st Taddei), Fabinho; Lanzafame, Falcinelli. (Koprivec, Pettinelli, Lo Porto, Lignani, Zebli, Mendez). All.: Camplone.

MARCATORI: al 22′ Maniero (C), al 6′ st Calaiò (C)

AMMONITI: Rossi, Parigini, Falcinelli (P), Calaiò, Rinaudo, Schiavi (C).

ESPULSI: Fabinho (P) per somma di ammonizioni.

ARBITRO: Baracani di Firenze.

ASSISTENTI: Valeriani di Ravenna e Colella di Padova.

QUARTO UOMO: Saia di Palermo.

INCASSO: 13.267 euro.