ex_terme_inps_manifestazione“Solidarietà cittadina” è scesa nuovamente in piazza (piazza San Faustino) questa mattina per protestare contro la mancanza ancora di un bando europeo per le ex Terme Inps di Viterbo, chiuse ormai da 20 anni. Il portavoce dell’associazione, Franco Marinelli afferma: “Dopo un anno di prese in giro da parte dell’assessore comunale Delli Iaconi, che ci aveva promesso che il bando sarebbe stato fatto entro il 2014 e temendo che anche nel 2015 possa accadere la stessa cosa, ci troviamo qui per ribadire con forza la necessità di realizzare questo bando europeo. Questa è soltanto una piccola manifestazione a cui seguiranno altre sia in Comune che presso le stesse ex Terme Inps se non si darà seguito al bando. Ci sono imprenditori anche stranieri interessati alla struttura, ma se non si fa il bando è chiaro che non si farà niente”. Marinelli prosegue dicendo che “se l’assessore Delli Iaconi non vuole essere contestato si inventasse allora un mese che non esiste tipo settembriolo per le sue promesse”.  Marinelli ricorda al Comune  che il bene ereditato dall’Inps è di tutti i viterbesi e che deve essere gestito per il bene dei viterbesi. “Non deve restare ancora abbandonato” – tuona il rappresentante di “Solidarietà cittadina”. E pensare che quella struttura  era in grado di ospitare 184 persone al giorno, ovvero 5 mila assistiti l’anno. “Chiudeva solo per una quindicina di giorni a Natale – ricorda Marinelli – Quindi considerate l’indotto che portava a Viterbo. Si era anche stipulata una convezione con le Terme Salus per una sessantina di altri posti letto”. Marinelli rimarca il gravissimo errore commesso dal Comune di Viterbo negli anni ’90, quando era allora sindaco Fioroni, che, a differenza degli altri quattro stabilimenti termali di  Salsomaggiore, La Fratta, San Giuliano e Battaglia Terme, che continuarono a lavorare senza chiudere neppure un giorno, dopo il passaggio da parte dell’Inps delle strutture ai Comuni di residenza, lo stabilimento viterbese , invece, chiuse i battenti e per tutti questi anni, ben venti. “L’Inps aveva speso anche per l’arredamento interno, cucine comprese, ben 1 miliardo ed 800 milioni di vecchie lire, lasciando, quindi, al Comune di Viterbo una struttura nuova. Dopo circa 10 anni, essendo le Terme rimaste chiuse, l’Inps diede ordine al direttore Inps di Viterbo, Iannotta di far portare via l’arredo regalandolo. E’ venuta la Croce Rossa della Toscana con sette tir a prenderselo”. Fino ad arrivare ai nostri giorni. “La Regione ha dato mandato al Comune di fare questo bando europeo – prosegue Marinelli – ma qui tutto tace. E’ una vergogna. E pensare che lavoravano nello stabilimento 105 persone fisse e 95 trimestrali annui. Ora vogliamo fatti, basta le chiacchiere. Questo bene è dei viterbesi ed è ora che venga riaperto, considerando anche i posti di lavoro e tutto l’indotto che può portare alla nostra città”.

Wanda Cherubini