27 mar. 08,30 Sono molte ora le compagnie aeree ad aver deciso che in cabina di pilotaggio, da questo momento in poi, dovranno essere sempre in due i membri dell’equipaggio presenti. A EasyJet e Norwegian Air Shuttle, che ieri avevano comunicato questa intenzione, che per le compagnie aeree Usa era già una realtà, si sono aggiunte Alitalia, RyanAir e la quasi totalità della compagnie tedesche. Anche in Canada dovrà essere obbligatorio: lo ha deciso il governo canadese.
22.00 Perquisizioni in corso da parte degli inquirenti nell’abitazione in Germania del copilota
La casa del copilota Andreas Guenter Lubitz, autore della strage aerea del volo 4U 9525 Germanwings, è in questi momenti sotto perquisizione da parte degli inquirenti. L’abitazione del giovane 28enne pilota si trova a Montabaur . Tra i reperti sequestrati dagli inquirenti, un computer, e altri documenti che si sperano facciano luce sulle motivazioni che hanno spinto l’uomo a dirigere l’aereo, mentre era da solo in cabina di pilotaggio, verso il costone della montagna in Francia.
19.00 – Nei prossimi giorni due compagnie aeree europee adotteranno la regola che in cabina si dovranno trovare costantemente sempre due persone per tutta la durata del volo. Le compagnie sono EasyJet e Norwegian Air Shuttle. In serata anche Alitalia ha deciso la stessa regola da attuare quanto prima, così come anche la Germanwings e la Lufthansa, hanno stabilito che non ci potranno essere meno di due persone dell’equipaggio in cabina, sempre.
17.00 Schianto volontario. I precedenti – Il copilota ha “volontariamente permesso la perdita di quota” perché aveva “la volontà di distruggere questo aereo”. Con queste parole il procuratore di Marsiglia Brice Robin ha dato “l’interpretazione più plausibile” sul disastro dell’Airbus A320 della Germanwings che si è schiantato nella zona del massiccio dell’Estrop, nel sud della Francia, con a bordo 144 passeggeri e sei membri dell’equipaggio.
Quanto emerso finora nelle indagini richiama alla memoria con impressionante somiglianza la vicenda del volo Egypt Air 990 diretto da Los Angeles al Cairo che, il 31 ottobre 1999, precipitò nell’Oceano Atlantico al largo delle coste del Massachusetts, provocando la morte di 217 persone. Secondo quanto emerso dalle indagini dell’Fbi, infatti, il co-pilota Jamil Batouti insistette per sostituire anticipatamente il pilota ai comandi del Boeing 767.
Poi, cinque minuti dopo l’uscita del comandante dalla cabina, venne disinserito il pilota automatico e iniziò la caduta vertiginosa dell’aereo: elementi ricavati dal contenuto delle registrazioni audio della cabina di pilotaggio e dai dati di volo che appoggiano l’ipotesi per cui sarebbe stato Batouti a provocare volontariamente la tragedia.
Secondo l’allora ministro degli Esteri egiziano Amr Mussa, però, il secondo pilota del Boeing – padre di cinque figli, di cui una di dieci anni gravemente ammalata – non avrebbe ripetuto 14 volte la frase ”metto la mia anima nella mani di Dio” prima di terminare la corsa al largo delle coste del Massachusetts, come invece riferito durante una valutazione privata di investigatori statunitensi.
L’ipotesi del pilota responsabile dell’incidente è stata presa in considerazione anche nel mistero del volo MH370 della Malaysia Airlines che l’8 marzo 2014, diretto da Kuala Lumpur a Pechino con 239 persone a bordo, è scomparso senza lasciare traccia.
Secondo Nik Huzlan, 56 anni, comandante per 12 anni del Boeing 777 scomparso e amico del pilota che era alla guida dell’aereo quel giorno, Zaharie Ahmad Shah, “tutto sembra indicare una direzione che non si può più ignorare: il tuo migliore amico può nascondere i più oscuri segreti”.
Gli esperti coinvolti nel caso hanno comunque avvertito di quanto la ‘teoria del pilota’ (come è chiamata dagli investigatori) possa essere piena di buchi, tra cui l’assenza di una motivazione alla base del gesto.
Del resto, nel rapporto preliminare di 500 pagine pubblicato un anno dopo la scomparsa dagli inquirenti malesi, si sottolinea che non c’è nulla nel background di pilota e copilota che possa suggerire un eventuale coinvolgimento nella tragedia. Nello stesso report si segnala anche l’assenza di anomalie meccaniche del Boeing 777.
Torna infine alla mente il disastro del 19 dicembre 1997 in Indonesia, che ha coinvolto un Boeing 737 della ‘SikAir’, in cui sono morte 104 persone. Il disastro è stato con ogni probabilità determinato dal pilota che aveva problemi finanziari e aveva stipulato un’ingente assicurazione sulla vita poco prima dell’incidente. (AdnKronos)
16.20 I familiari delle vittime sono giunti sul luogo del disastro con una serie di pullman. I familiari del copilota invece sono rientrati in Germania
16.00 – Gli inquirenti confermano le notizie di questa notte: uno solo era al comando dell’aereo prima che iniziasse la discesa e il successivo schianto sulla montagna in Provenza. Ascoltata la registrazione della scatola nera della registrazione della conversazione in cabina, effettivamente un solo pilota era all’interno della stessa e si odono le voci del “secondo” pilota che bussa da fuori, ma dall’altra parte non vi è alcuna risposta. La novità è che al comando era il copilota e non il comandante, ed era vivo in cabina. Questo significa che deliberatamente è iniziata la discesa verso lo schianto sul costone della montagna in Provenza, così come volontaria la scelta di non aprire al comandante la porta per l’accesso alla cabina. L’impatto sul monte è avvenuto a una velocità di quasi 700 km/h. Ora si indagherà sulla vita del secondo pilota dell’aereo Germnwings (Andreas Lubitz 28 anni d’età, con solo 630 ore di volo alle spalle – in foto) per capire i motivi di tale gesto. Suicidio o motivazioni politiche/ideologiche?
Gli inquirenti non sono in grado al momento di sapere se vi siamo motivi religiosi legati al gesto. Si sta scavando nella vita del pilota tedesco. Il procuratore ha aggiunto un particolare facilmente intuibile: i passeggeri erano perfettamente consci della fine che avrebbero fatto e si odono le urla prima dello schianto. La morte comunque, secondo la procura, è stata istantanea per tutti.
Intanto proseguono le operazioni per il recupero delle salme. La morfologia del luogo non aiuta e potrebbero volerci tantissimi giorni per battere palmo a palmo la zona del disastro.
Insieme ai parenti dei familiari dei passeggeri, vi sono anche i parenti dei due piloti, che sono stati separati tra loro. I familiari delle vittime sono state informate dal personale della compagnia di quanto accaduto al volo 4U 9525.
Nella conferenza stampa della compagnia aerea, il portavoce ha dichiarato: pilota aveva superato tutti i test, mai avremmo immaginato una cosa simile. E certamente non si può parlare di suicidio, quando porti consapevolmente alla morte 149 persone. Un passo particolare a cui non è stata data risposta è il motivo per il quale Lubitz abbia, per un certo periodo, abbandonato l’addestramento.
11.30 – Sono le ultime rivelazioni di Le Monde: in cabina vi era soltanto il comandante del volo 4U 9525, mentre il co-pilota era fuori. Non vi sono notizie ufficiali, ma quanto rivelato ieri dal NYT, prende sempre più corpo. Si cerca di indagare ora sulla vita privata dei due piloti e di capire quali motivazioni potrebbero esserci dietro un eventuale folle gesto. Se fosse confermata ufficialmente la versione che solo il comandante fosse all’interno della cabina di pilotaggio, si presume che le indagini si concentreranno nel capire se sia sopraggiunto un malore improvviso o se il gesto sia volontario. Nella seconda ipotesi… Lucida attuazione di un piano eversivo o suicidio?
10.00 Lufthansa non conferma le indiscrezioni pubblicate dal New York Times riguardo le ultime fasi di volo dell’Airbus A320 della compagnia satellite Germanwings. Secondo il quotidiano Usa che cita un “alto funzionario militare coinvolto nelle indagini”, nelle registrazioni ricavate dalla scatola nera dell’aereo emergerebbe che uno dei piloti rimase chiuso fuori dalla cabina di pilotaggio e tentò di farsi aprire la porta dall’altro pilota rimasto all’interno, senza però ottenere risposta. Poi vi fu lo schianto. “Non abbiamo alcuna informazione che possa confermare l’articolo del New York Times”, ha detto un portavoce della compagnia aerea tedesca alla dpa.
01.15 Colpo di scena nelle indagini per la sciagura aerea dell’Airbus Germanwings: da quanto dichiarato da uno degli investigatori, uno dei due piloti è uscito dalla cabina di pilotaggio prima che l’aereo cominciasse a perdere quota e non è più riuscito ad entrare. Nella registrazione, secondo quanto dichiarato, si sentirebbe il co-pilota chiamare e bussare alla porta, ma dall’altra parte, all’intero della cabina di pilotaggio non c’è mai stata alcuna risposta. Ovviamente non risulta chiaro se l’uomo che era rimasto solo ai comandi dell’aereo, abbia deliberatamente non aperto o se abbia avuto qualche malore, anche se ritorna sempre il fatto che l’aereo, con il pilota automatico in funzione, non avrebbe potuto perdere quota, a meno che questo dispositivo non fosse stato disattivato volutamente.
(La notizia è stata diffusa inizialmente da The New York Times)
25/03 20.35 Ritrovata la custodia della seconda scatola nera. Ma il problema è che la scheda di memoria non si trova alloggiata all’interno dell’involucro. Non si sa quindi se il secondo dispositivo in uso sull’Airbus, che registra i dati di voli, potrà fornire preziosi dettagli su quanto accaduto all’A320 della Germanwings e se il chip mancate possa essere recuperato tra i rottami. Resta comunque anomalo anche questo particolare.
19.05 Rimangono tanti i dubbi su cosa possa essere successo davvero al volo 4U 9525, partito da Barcellona e che sarebbe dovuto arrivare a Dusseldorf. Quel che non è ancora chiaro, è il motivo per cui i piloti non abbiano comunicato alcuna avaria e posto in essere le procedure del caso, ma soprattutto la discesa morbida per quasi 8000 metri in 8 minuti, subito prima dello schianto.
Dall’unica scatola nera recuperata al momento, dopo le prime voci di questa mattina che era in dubbio il completo utilizzo dei dati in essa contenuti, è arrivata dalla Francia la buona notizia: i dati sono stati recuperati con successo e quindi al più presto si potrà sapere cosa si siano detti in cabina di pilotaggio, nei momenti prima dello schianto sul costone della montagna in Provenza. L’altra scatola nera non è ancora stata localizzata.
La Tv francese ha realizzato una animazione dal momento del decollo al momento dello schianto dell’Airbus della Germanwings.
Video di YouReporterNEWS – La testimonianza del pilota Gerard Monchablon che abita nei dintorni dell’area dove si è verificato lo schianto e che stava effettuando casualmente un sorvolo della stessa zona negli stessi minuti della tragedia. Un incidente “totalmente incomprensibile”.
UNA ANIMAZIONE DI FRANCETV INFO
IL VIDEO DI FRANCETV INFO
14.50 I parenti delle vittime del volo A320 Germanwings sono attesi nelle città limitrofe al luogo della tragedia. E’ iniziata una gara di solidarietà tra le comunità che risiedono nella zona dove si è schiantato il volo 4U 9525, per poter accogliere tutte le famiglie.
Intanto sono state ritrovate le ruote dell’Airbus, alcuni oblò, ma i rottami sono davvero tanti e dispersi per chilometri.
Ora si conosce la nazionalità di buona parte dei passeggeri, che sfortunatamente hanno trovato la morte nei cieli di Francia: secondo quanto comunicato dalla compagnia aerea, 72 di loro erano di nazionalità tedesca, 35 cittadini spagnoli, due cittadini americani, due argentini, due australiani, due iraniani, due venezuelani e un colombiano, un danese, un giapponese, un belga, un olandese e un israeliano. La lista non è totalmente completa, si presenta anche il problema che in molti di coloro che sono morti in quel volo, avevano la doppia cittadinanza.
10.40 – Anche due cantanti lirici di fama internazionale tra le 150 vittime della tragedia del volo Germanwings. Sono il baritono Oleg Bryjak e il contralto Maria Radner : entrambi, come specifica il sito del Daily News, si erano appena esibiti nella produzione spagnola del ‘Sigfrido’ di Wagner. Bryjak, 54, originario del Kazakhstan, aveva interpretato Alberich nell’opera rappresentata al Gran Teatre del Liceu di Barcelona. Radner, 34 anni, volava insieme al marito e al figlio: dalla città spagnola stava tornando a Dusseldorf, sua città natale.
10.20 – Qualsiasi pista sarà battuta, anche se la pista di un attentato terroristico non è la prima ipotesi. Sono più o meno queste le parole pronunciate oggi dal ministro dell’Interno francese, Bernard Cazaneuve, a cui ha fatto eco Segolene Royal, ministro dell’Ecologia e dell’Energia, che ha anche competenza sui Trasporti: “Tutte le ipotesi sono prese in considerazione, ma il terrorismo non è principale”.
09.50 – Anche questa mattina, alcuni piloti della compagnia aerea tedesca, hanno deciso di non lavorare. Germawings ha dovuto annullare dei voli anche oggi, dopo che altri piloti e assistenti di volo hanno deciso di non volare dopo l’incidente dell’Airbus 320 precipitato nel sud della Francia. “Alcuni membri dell’equipaggio non vogliono volare in questa situazione, e noi questo lo comprendiamo”, ha detto un portavoce della compagnia low cost della Lufthansa.
09.30 – La scatola nera dell’aereo della Germanwings precipitato ieri nel sud della Francia è danneggiata ma “è possibile ricostruire alcuni elementi” per analizzarli. Lo ha confermato il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, che, in un’intervista a Rtl, ha poi aggiunto che “l’altra scatola nera non è stata ancora ritrovata”. Secondo quanto riportato i media francesi, il registratore vocale è stato inviato a Parigi dove specialisti dovranno determinare se potranno essere recuperate alcune registrazioni. Ora sul luogo del disastro aereo sono in corso le ricerche della seconda scatola nera, cioè il registratore dei dati di volo.
00.50 – Potrebbero anche esserci vittime di nazionalità britannica, tra i 150 morti del volo 4U 9525 della Germanwings, schiantatosi ieri mattina in Provenza. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri del governo Cameron, Philip Hammond. Il capo della diplomazia del Regno Unito, non ha però precisato il numero di eventuali vittime. Fonti di stampa fanno sapere che potrebbero esserci stati a bordo una donna e un bambino residenti nel nord del paese.

