Disoccupazione giovanile nella Tuscia ai massimi storici con il 45,5% di ragazzi senza un lavoro nel 2013. Una problematica importante verso la quale la Fondazione Carivit, insieme al Cefas, l’azienda speciale della Camera di Commercio, vuole fornire qualche soluzione, attraverso l’istituzione di un progetto di orientamento e formazione rivolto ai giovani degli ultimi tre anni delle scuole superiori. Il progetto è stato presentato questa mattina, presso la Fondazione Carivit, a Palazzo Brugiotti, dal suo presidente Mario Brutti, dal presidente dell’ente camerale Domenico Merlani e dal responsabile del Cefas, Stefano Gasbarra. “OreintaMenti al lavoro” si inserisce nell’ambito dei progetti di alternanza scuola- lavoro. “Abbiamo avviato questa collaborazione con la Camera di Commercio – ha esordito Brutti – che spero sia foriera di ulteriori momenti di crescita. Avviene sotto la spinta delle particolari condizioni del settore finanziario e con la convinzione che sul territorio i soggetti debbano collaborare insieme per lo sviluppo socio/economico del territorio stesso. Questo con il Cefas – ha proseguito – è un tipico esempio di sinergia da proporre anche ad altri soggetti”. Brutti ha, infine, rimarcato l’importanza del rapporto formazione-lavoro per l’occupazione e la crescita delle imprese. Ha preso poi ad esempio il modello tedesco, dove vi sono meccanismi già di contratti di apprendistato obbligatorio ed ha rimarcato come l’Italia non possa proseguire con “modelli di ordine sparso”. “Lavorare su questo campo è una priorità, anche se dobbiamo fare i conti con la realtà che ci circonda che non è ricca dal punto di vista impreditoriale – ha stigmatizzato Brutti – I problemi esistono, ma l’importante è fare fronte comune”. Riguardo proprio allo spirito di collaborazione il presidente della Fondazione ha ricordato la firma di stamani del protocollo d’intesa con il Comune di Viterbo per l’utilizzo degli spazi di Valle Faul per il progetto Expo di Viterbo. Ha preso, quindi, la parola il presidente della Camera di Commercio Merlani, che ha asserito: “Questo primo progetto attuato con la Fondazione è motivo di orgoglio. Il presidente Brutti è un presidente illuminato che gestisce una Fondazione illuminata. Attraverso questo progetto voggliamo capire come aiutare i giovani che vivono un momento economico tra i più difficili. Abbiamo il dovere ed il compito, anche morale, di star loro vicino. Oggi è importante – ha proseguito Merlani – spingere i giovani verso un percorso di autostima per invogliarli all’imprenditorialità, ovvero attivarsi personalmente per inventarsi un mestiere. Per fare ciò non servono enoromi risorse, ma si tratta di percorsi che coinvolgono comunque una platea di studenti importante”. Merlani ha, quindi, ricordato come il progetto sia stato già sperimentato con buon successo. “Il nostro obiettivo è ridurre la disoccupazione giovanile, una piaga del nostro territorio”. E’ spettato, quindi, a Gasbarra presentare il progetto che prenderà avvio il prossimo anno scolastico 2015/16 a settembre per concludersi a maggio. Coinvolgerà una serie di istituti del territorio, tra cui il Midossi di Civita Castellana, il Besta di Orte, l’Orioli ed il Savi di Viterbo. “Lo scorso anno abbiamo formato oltre 1900 ragazzi attraverso percorsi di attività frontali e le esperienze di giovani imprenditori manager – ha affermato Gasbarra – Abbiamo voluto inserire sia pur per un giorno i giovani all’interno delle imprese attraverso la formula del job day. Il progetto di quest’anno è frutto di un percorso di avvicendamento realizzato attraverso tre momenti di formazione: quella sul tema delle competenze trasversali per far comprendere le potenzialità future dei giovani; interventi seminariali da svolgere presso gli istituti scolastici o il Cefas, mettendo a disposizione una rosa di imprenditori dei vari settori; il job day, ovvero ogni scuola designa un numero di ragazzi che saranno ospitati presso le imprese ed affiancati da un mentore per un giorno. Il nostro obiettivo sarebbe amplificare questa esperienza a più giorni, anche se capiamo le difficoltà delle imprese locali, spesso a conduzione familiare, ad assistere i ragazzi. Comunque il territorio sta rispondendo bene”. Lo scorso anno sono state coinvolte 66 imprese. Dal 2011 ad oggi sono stati realizzati 60 stage, 150 giornate di job day, 350 ore di formazione e sono stati coinvolti circa mille studenti provenienti da sette istituti di istruzione superiore della provincia e dai due istituti tecnici superiori ad indirizzo agroalimentare e servizi alle imprese.
Wanda Cherubini

