Non sono piaciute al governo turco le parole del presidente tedesco Gauck, che nella giornata di giovedì ha definito “un genocidio” il massacro attuato dall’impero ottomano contro i cristiani armeni nel 1915. Ankara continua a negare l’evidenza e ogni volta che se ne presenta l’occasione, attacca chiunque osi pronunciare la parola genocidio per identificare la mattanza compiuta agli inizi del XX secolo, dai discendenti dell’attuale Turchia, in quanto, a loro dire, non veritiera. Oggi il ministro degli esteri turco ha affermato che “Il presidente Gauck non ha il diritto di attribuire al popolo turco un crimine che non ha commesso”.

