Obama chiama Erdogan: basta bombe sui curdi. Ma Ankara se ne infischia e lancia un nuovo attacco nella zona di Aleppo dove stazionano i combattenti curdi. Intanto l’Arabia Saudita ha schierato i suoi aerei sul suolo turco, nella base di Incirlik. Putin prepara le contromosse. Nulla di buono all’orizzonte: si va verso una guerra globale?

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Non è bastata la presa di posizione, del resto alquanto blanda, degli Usa nei confronti della Turchia e le sue intromissioni in Siria: il governo di Ankara non recepisce le parole di Obama, che nella notte aveva caldeggiato la fine dei bombardamenti contro i guerriglieri curdi ad Aleppo. Questa mattina infatti in barba alle richieste americane, l’esercito di Erdogan ha continuato a bombardare le postazioni curde nella città siriana, come confermano anche alcuni comunicati dall’opposizione anti-Assad. La Turchia scherza con il fuoco, tanto che al Cremlino in mattinata c’è stata una riunione urgente tra Putin e i suoi strateghi militari in Siria per preparare una risposta adeguata alle continue ingerenze turche sul suolo siriano. Una escalation, dopo i  deboli accordi raggiunti peraltro già in buona parte calpestati, ora più che mai sembra la cosa più probabile che accadrà nei prossimi giorni. Anche l’Arabia Saudita preme sull’acceleratore, ma non certo per contrastare l’Isis: l’unica cosa che interessa Ankara e Riad e mettere al tappeto Assad, per poi insediare successivamente qualche fantoccio sunnita in Damasco. Aerei sauditi sono già atterrati in una base turca, pronti a colpire. La coalizione anti terrorismo contro lo Stato islamico infatti è soltanto un paravento: una scusa per eliminare il Presidente siriano e per i turchi anche una buona occasione per annientare la minaccia curda alle sue frontiere e nei territori del Kurdistan in Turchia. Ma dovranno fare i conti con la Russia dello zar Putin e il paese degli Ayatollah: il rischio che il conflitto si allarghi e sfugga di mano, alla luce di quanto sta accadendo, risulta terribilmente e drammaticamente attuale, visto che nelle ultime ore stanno cominciando ad ammassare truppe di terra nella zona un po’ tutti i contendenti. Ci si orienta verso una guerra globale? Parrebbe proprio di sì, anche se Obama e Putin nelle ultime ore si sono parlati al telefono, per sminare la situazione, ma le parole dovrebbero far spazio ai fatti, che però tardano maledettamente ad arrivare.