Si è impiccato nella sua cella a Lipsia, dove era stato recluso dopo la cattura, Jaber Al-Bakr, il siriano sospettato di pianificare un attacco ad un aeroporto della Germania. Ora sotto accusa è il sistema penitenziario-giudiziario tedesco. Faro puntato sul sistema di sorveglianza del detenuto. Ministro giustizia Sassonia farà conferenza stampa questa mattina.
Jaber Al-Bakr, il siriano sospettato di aver pianificato un attacco in un aeroporto tedesco, è stato trovato morto nella sua cella nel carcere di Lipsia. Secondo fonti citate dall’agenzia Dpa, i l giovane si sarebbe impiccato. Sebastian Gemkow, ministro della Giustizia del Land della Sassonia, terrà una conferenza stampa in mattinata. Alexander Huebner, legale di Al-Bakr, ha definito la morte del suo assistito “uno scandalo del sistema giudiziario”. Nel mirino, in particolare, la sorveglianza del detenuto. Secondo la Bild, il 22enne siriano sarebbe stato controllato solo a intervalli di poco meno di un’ora. “Come è possibile che qualcuno tenuto sotto costante osservazione venga trovato impiccato?”, si è polemicamente chiesto su Twitter il deputato verde Tobias Lindner.
Albakr, che secondo gli investigatori avrebbe avuto legami con l’Is, era stato arrestato lunedì dopo una caccia di due giorni cominciata sabato scorso, quando nel suo appartamento di Chemnitz erano stati scoperti esplosivi e apparecchiature per la produzione di ordigni. Sfuggito per un soffio all’arresto, l’uomo era stato consegnato alla polizia da tre rifugiati siriani ai quali si era rivolto per avere aiuto.
Arrivato in Germania come rifugiato all’inizio del 2015, Albakr da allora aveva fatto ritorno alla città siriana di Idilb, secondo quanto riportato dall’emittente tedesca Mdr. E dopo il suo rientro in Germania aveva cominciato a mostrare segni di radicalizzazione, avevano raccontato i suoi coinquilini di Eilunburg. Il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere, ieri ha confermato che l’uomo era stato indagato nel 2015 ma non era stato trovato nulla a suo carico. “Non è chiaro quando sia iniziata la radicalizzazione”, ha aggiunto.

