VENTI DI GUERRA – Alle ore 3,40 di questa notte, dai cacciatorpedinieri americani dislocati nel mar Mediterraneo orientale, il Porter e il Ross, sono stati sparati, per la prima volta direttamente contro obiettivi del governo di Damasco, almeno una sessantina di missili cruise Tomahawk. La zona dell’attacco è la base aerea di Shayrat, dove secondo l’amministrazione americana, sarebbero partiti i caccia responsabili dell’attacco chimico su Khan Sheikhoun. Fortissima reazione di Iran e Russia all’attacco diretto alla Siria.
Gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco missilistico in Siria colpendo la base aerea di Shayrat, nella provincia occidentale di Homs, con circa 60 missili cruise. Si tratta del primo attacco degli Stati Uniti nei confronti del governo di Damasco e dall’insediamento del presidente Donald Trump.
L’intervento militare è avvenuto in risposta all’attacco con agenti chimici di pochi giorni fa a Idlib. Nella notte tra giovedì e venerdì dai cacciatorpedinieri USS Porter e USS Ross nel Mediterraneo orientale sono stati lanciati 59 missili ‘Tomahawk’ sulla base aerea siriana da dove, secondo Washington, sarebbero decollati i caccia responsabili dell’attacco chimico su Khan Sheikhoun.
Il bilancio dell’attacco missilistico sarebbe di cinque morti e 7 feriti. A dichiararlo è stato il governatore di Homs, Talal Barazi, citato dalla Dpa. Tra le vittime ci sarebbero tre militari e due civili, ha affermato il governatore. “Le unità di vigili del fuoco e unità di difesa civile hanno lavorato due ore per porre sotto controllo l’incendio ed evacuare i feriti e coloro che sono stati martirizzati all’aeroporto”, ha detto Barazi, aggiungendo che “il bombardamento americano indebolisce le capacità dell’esercito siriano nella guerra contro il terrorismo”.
TRUMP – Intervenendo dalla sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, dove si è svolto il summit con il presidente cinese Xi Jingping, Trump ha definito Bashar al Assad “un dittatore” che ha sferrato un orribile attacco con armi chimiche contro civili innocenti”. Trump ha detto di aver agito “negli interessi vitali della sicurezza nazionale dell’America” per “prevenire e scoraggiare la diffusione e l’uso di armi chimiche”. “Non c’è dubbio che la Siria abbia usato armi chimiche vietate – ha aggiunto Trump – violando gli obblighi della Convenzione sulle armi chimiche e ignorando gli avvertimenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu. I tentativi, fatti per anni, di cambiare il comportamento di Assad hanno fallito, hanno drammaticamente fallito”.
“Stasera mi rivolgo a tutte le nazioni civilizzate perché si uniscano a noi – ha quindi chiesto – per porre fine a questo spargimento di sangue e massacro in Siria e anche per porre fine al terrorismo in ogni sua forma”. Il presidente degli Stati Uniti, scrive la Cnn, ha quindi rimarcato che il governo siriano “ha oltrepassato il limite”, affermando di sentire la “responsabilità” di rispondere all’attacco chimico.
“Quando si uccidono dei bambini innocenti – ha detto Trump – dei piccoli bambini innocenti con del gas così letale, sono stati oltrepassati più e più limiti. La gente è rimasta scioccata quando ha saputo di che tipo di gas si trattasse. Si è andati oltre la linea rossa”.
IL PENTAGONO – Il Pentagono ha reso noto che l’attacco contro la base aerea siriana è stato sferrato alle 3.40 del mattino, ora locale in Siria. Gli obiettivi, ha precisato il Pentagono, erano aerei, hangar, depositi, bunker per munizioni, sistemi di difesa aerea e “ciò che rende operativa la base”.
“Dalle prime indicazioni questo attacco ha gravemente danneggiato o distrutto aerei ed infrastrutture di appoggio ed equipaggiamento nella base di Shayrat”, riducendo la possibilità per il governo siriano di ricorrere alle armi chimiche, ha specificato il Pentagono. Il Dipartimento della Difesa statunitense ha quindi precisato che i militari russi sono stati informati anticipatamente dell’attacco, anche se il segretario di Stato americano Rex Tillerson ha chiarito che non c’è stato alcun ulteriore coordinamento con Mosca in vista dell’attacco.
Parlando con i giornalisti ieri sera, Tillerson ha affermato che l’attacco non rappresenta “un cambiamento nella nostra politica o posizione in Siria”.
LA REAZIONE DI DAMASCO – La tv di Stato di Damasco ha definito l’attacco un’ “aggressione”. “Aggressione americana contro obiettivi militari siriani con diversi missili”, ha titolato l’emittente dopo l’annuncio dell’intervento militare.
LA REAZIONE INTERNAZIONALE – L’attacco statunitense ha suscitato diverse reazioni nel mondo. L’Iran ha condannato “con fermezza tali attacchi unilaterali”. “Queste misure – ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Bahram Qassemi, citato dall’agenzia di stampa semiufficiale Isna – rafforzeranno i terroristi in Siria e complicheranno la situazione in Siria e nella regione”.
Ferma condanna anche da parte della Russia, secondo la quale l’attacco americano contro la base aerea siriana “potrebbe essere visto come un atto di aggressione degli Stati Uniti contro una nazione Onu”. A dichiararlo, preannunciando la convocazione urgente da parte di Mosca del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato Viktor Ozerov, capo della commissione esteri e sicurezza della Camera alta del parlamento di Mosca. L’attacco potrebbe minare la lotta contro il terrorismo, ha aggiunto Ozerov citato dalla Ria. Il Cremlino ha condannato duramente definendolo “un’aggressione contro una nazione sovrana”.
L’attacco è stato sferrato sulla base di “un pretesto inventato”, prosegue Mosca, per cui l’esercito siriano non dispone di armi chimiche. Quanto accaduto, aggiunge, arrecherà “danni significativi alle relazioni Usa-Russia” e crea “un serio ostacolo” alla costituzione di una coalizione internazionale per sconfiggere l’Is. Il presidente russo Vladimir Putin, prosegue il Cremlino, considera l’attacco un tentativo di sviare l’attenzione del mondo dalle vittime civili in Iraq dove una serie di raid della coalizione ha provocato la morte di almeno 150 persone a Mosul il mese scorso.
Il governo britannico, invece, appoggia pienamente l’azione americana, che considera una risposta appropriata al barbaro attacco con armi chimiche sferrato dal regime siriano e che aveva l’obiettivo di evitare ulteriori attacchi”. Questo il commento di Londra affidato ad un portavoce di Downing Street.


