Aggiornamento: sono almeno quindici le vittime nella giornata di ieri, per le violenze esplose in Venezuela, mentre si stavano svolgendo le elezioni volute da Maduro per l’assemblea Costituente e avversate dall’opposizione.
Sempre più violenta la vita in Venezuela, dove anche oggi c’è scappato il morto. Oltre agli scontri durante la settimana, un candidato è stato ucciso, assassinato nella notte nella sua abitazione, da un gruppo armato. E’ il secondo candidato ucciso in questo luglio di fuoco. Intanto il direttore per le Americhe di Human Rights Watch, ha definito “Una volgare dittatura civico-militare” quella di Maduro. In tarda serata arriva anche la notizia che Ricardo Campos, 30 anni, leader dell’opposizione, è rimasto ucciso durante una manifestazione a Cumana, nel nordest del Paese.

“Una volgare dittatura civico-militare”. Così il direttore per le Americhe di Human Rights Watch, Jose Miguel Vivanco, ha definito il Venezuela, dove il voto di oggi è boicottato dall’opposizione. “Quella che c’è oggi in Venezuela è una volgare dittatura civico-militare, che, come tale, concentra tutto il potere e ne abusa”, ha denunciato Vivanco in dichiarazioni al quotidiano cileno “El Mercurio”, sottolineando come il governo “controlli al millimetro il potere giudiziario, che ha zero indipendenza, censuri i media e l’opposizione”. In Venezuela, ha ricordato ancora, ci sono “oltre 450 prigionieri politici, che sono in prigione per le loro idee”.
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— Michael Conti (@ImperioMundial) July 30, 2017