Una tassa sul cibo “spazzatura” per aiutare a dimagrire i cittadini troppo golosi o troppo propensi a indirizzare le proprie scelte su cibi ipercalorici e dannosi per la salute. Una tassa di scopo, ossia un aumento dell’Iva su bevande e cibi dannosi. Di tasse di scopo ne abbiamo viste molte, che continuiamo a pagare, come l’aumento delle accise sul carburante per pagare la guerra di Abissinia del 1935 o quella per l’alluvione di Firenze del 1966. Cause, nobili o meno, che lo Stato ci ha prospettato come necessarie e benemerite ma che hanno una finalità: aumentare le tasse, cioè prelevare ulteriori soldi dalle tasche del contribuente. Avvenimenti trascorsi da tempo che non trovano giustificazione nel persistente prelievo fiscale.
Ora si prospetta un aumento della tassazione per i cibi che ci fanno impinguare, con nefaste conseguenze sulla salute e aggravio dei costi sanitari. Insomma, lo Stato si assume il ruolo di nume tutelare della nostra salute. Fra poco ci dirà che nelle stagioni fredde e’ obbligatorio indossare una canotta di lana ma, soprattutto preleverà ulteriori soldi dalle nostre tasche. Per il nostro bene, ovviamente!
Fonte: ADUC