Roma, 02 mar – La notte che Tenco si sparò a Sanremo, Lucio Dalla era nella stanza accanto, anche se non ha mai voluto ricordare quell’episodio. Il cantautore suicida non aveva accettato l’esclusione da Sanremo, dove Dalla cantava un brano dal titolo eloquente “Bisogna saper perdere”. Una morte quella di Tenco che è stata per anni avvolta dal mistero e che le indagini svolte in maniera grossolana su una scena del delitto compromessa, non hanno dato mai una risposta chiara. Le difficoltà nel ricostruire le ultime ore dell’artista quel 26 gennaio 1967, le pressioni della stampa e dell’opinione pubblica hanno per anni alimentato dubbi profondi sulla morte di Tenco, ufficialmente considerata come suicidio in seguito alla riesumazione del cadavere e alle nuove perizie effettuate a quarant’anni dalla morte. A ripercorrere la vicenda umana e artistica di Gianluigi Tenco sono le tavole di un fumetto di Luca Vanzella e Luca Genovese edito da Beccogiallo, dove le storie e i personaggi della musica italiana si intrecciano con la storia di un paese che alla fine degli anni ’60 era alle prese con i movimenti di protesta. All’indomani di una altro festival di Sanremo, la musica italiana perde un altro dei suoi protagonisti, ma le rimane un patrimonio artistico incommensurabile. Luigi Tenco e Lucio Dalla sono stati senz’altro espressione, in maniera diversa, dei cambiamenti della società italiana, suonando le colonne sonore di intere generazioni.
(AGENPARL)