“Contesteremo in ogni modo possibile lo scempio che si vuole compiere con al vendita dei volantini messi in circolazione dalla Brigate rosse, tra i quali quello della sentenza di morte nei confronti di Aldo Moro. Non ci fermeremo di fronte alla colpevole indifferenza di chi non conosce il rispetto per il lutto ed il dolore di coloro i quali hanno subito la ferocia del terrorismo, e cercheremo risposte in tutte le sedi”.

Promette battaglia Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, contro la vendita all’asta, giovedì prossimo nella sede milanese della Bolaffi, di diversi volantini che le Brigate Rosse distribuivano nelle fabbriche a Torino o nel corso di manifestazioni dell’estrema sinistra, tra i quali il testo del comunicato numero 6 del 15 aprile 1978, scritto durante il rapimento di Aldo Moro, nel quale si sentenzia la messa a morte dello statista, poi ucciso e fatto ritrovare cadavere nel bagagliaio di una Renault in Via Caetani, a Roma.

“Un’iniziativa vile e squallida, immotivata e inutile, ed anzi pericolosa e offensiva – insiste Maccari -, contro la quale attendiamo ancora altre dure prese di posizione”.

Prese di posizione a cui il Sindacato Indipendente, per bocca del Segretario Generale, ha invitato ufficialmente tanto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano, quanto il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

“Il 9 maggio dell’anno scorso durante le celebrazioni del Giorno della Memoria istituito proprio nella ricorrenza della giornata in cui fu ritrovato il corpo del leader democristiano, Lei, Signor Presidente, ha ricordato la figura di Aldo Moro e gli Uomini della sua scorta, nonché la gravità del pericolo estremo rappresentato dall’offensiva brigatista” ha ricordato Maccari scrivendo al Capo dello Stato, precisando poi “ci rifiutiamo di credere che le Istituzioni italiane possano far passare sotto un indifferente silenzio il mercimonio di quei volantini brigatisti”, affermando che “la voce dello Stato deve farsi sentire per esprimere quel sentimento collettivo di indignazione e di rifiuto di logiche meschine, che troppo spesso ha significato voler seppellire, assieme alla vittime, anche la loro memoria”, e chiedendo al Presidente Napolitano un “autorevole intervento sulla vicenda, la quale rischia, come purtroppo accade in situazioni analoghe, di fare di quei volantini brigatisti degli oggetti di culto da parte di chi non ha mai smesso di credere nella lotta armata allo Stato e li potrà e vorrà esibire, come un lugubre trofeo”.

Ugualmente accorata la lettera al Sindaco Pisapia, al quale il Coisp chiede “di intervenire al fine di acquisire quei documenti che, se dovessero essere esposti al pubblico, dovrebbero essere quantomeno contestualizzati e divenire strumento di dialogo e riflessione, finalmente dal punto di vista delle Vittime dei terroristi e dei loro familiari”.

Ma il Sindacato è andato oltre e, agendo a tutela anche della dignità delle migliaia di Poliziotti che rappresenta, considerate soprattutto le tante vittime del terrorismo annoverate tra le Forze dell’ordine, nonché per il normale senso civico che dovrebbe animare tutti, si è mosso anche sulla via della legge, rivolgendosi alla Procura della Repubblica per tutte le opportune verifiche relative alle vicende che hanno portato i volantini oggetto dell’asta nelle mani di chi li mette in vendita. Un’iniziativa analoga a quella intrapresa da Giovanni Berardi, presidente dell’Associazione Europea Vittime del Terrorismo (Asevit), che ha presentato un dettagliato esposto in proposito.

E proprio assieme a quest’ultimo il Coisp si mobilita anche con una manifestazione pubblica che si terrà giovedì mattina con un sit-in davanti alla sede della Bolaffi, in via Manzoni 7, a Milano, ed un volantinaggio che denunci la vergogna di mettere in vendita documenti di delirio e di morte.