(AGENPARL) – Roma, 17 apr – “Io quella gara l’avevo lanciata, avendone definito le modalità con l’Autorità delle telecomunicazioni, in base a regole europee. E la difendo ancora”. Così l’ex ministro delle Comunicazioni, Paolo Romani, in un’intervista al Corriere della Sera a proposito del ‘beaty contest’, gara per le frequenze tv che è stata annullata. “Il beauty contest non era un regalo – spiega Romani – imponeva a chi si vedeva assegnare le frequenze di fare degli investimenti molto onerosi. Al punto che uno dei concorrenti, Sky, si e’ ritirato perche’ non li ha trovati convenienti. Alla fine non porterà tutti quei soldi al governo perchè potranno parteciparvi in pochi. Il che la dice lunga sul tipo di pluralismo che introduce. Così come vengono assegnate sono frequenze che non hanno una continuità territoriale e nemmeno una potenza uniforme. Non mi sembrano molto efficienti”.