(AGENPARL) – ROma, 20 apr – Milioni di euro pronti ad essere investiti in Italia da potenti multinazionali del sesso disponibili ad acquistare, in particolare a Roma e Milano, le vecchie licenze per le case di tolleranza, a suo tempo rilasciate da questori e prefetti regi e che, dall’entrata in vigore della legge Merlin, sono solo sospese. A svelarlo è un’inchiesta del settimanale Il Punto, in edicola da oggi. Queste licenze, i cui prezzi stanno schizzando alle stelle, – secondo quanto riferisce il settimanale diretto da Alessandro Cicero e Antonio Pitoni – potrebbero tornare ad avere efficacia in vista di una possibile abrogazione della legge Merlin del 1958 collegata all’applicazione di una normativa europea sui casinó nei Paesi membri. L’Unione europea, infatti sta preparando una nuova regolamentazione contemplando l’ipotesi di abbinare l’apertura di nuove sale da gioco (in Italia ne sono attive 4, ma sarebbero già 40 i capoluoghi di provincia pronti con nuovi siti) a quella di case di piacere, dai precisi obblighi fiscali. Attualmente molti edifici che ospitavano le case di tolleranza sono stati trasformati in alberghi o pensioni a basso costo, ma studi specializzati di architettura, ingegneria e pubblicità sarebbero già coinvolti in progetti milionari di ristrutturazione degli edifici. Prima della legge Merlin, in Italia le case d’appuntamento erano 560, i posti letto 3353, le prostitute professioniste 2075. Sono 300, secondo il Punto, gli ex bordelli ancora di proprietà delle ex maitresse, o eredi e congiunti.