La più grande azienda alimentare del mondo, Nestlé, è stata accusata di non effettuare controlli alle sua catena di approvvigionamento di cacao, un settore in cui il lavoro schiavizzato e il lavoro minorile sono quanto mai diffusi.
La Fair Labor Association, assunta dalla Nestlé, ha seguito il percorso del cacao dai coltivatori più poveri agli esportatori che vendono direttamente alla multinazionale svizzera. In questo modo ha rilavato che, nonostante la Nestlé imponga certe condizioni ai suoi distributori in materia di lavoro minorile e condizioni di lavoro in genere, in realtà nelle sue indagini non è mai andata oltre i suoi distributori più diretti.
Non è la prima volta che l’azienda si trova ad essere al centro di accuse così forti. Nel 2005 due Ong, la International Labor Rights Fund e la Global Exchange, denunciarono Nestlé e le sue aziende fornitrici di commodity e di uso di manodopera ridotta in schiavitù. Per testimoniare le accuse le Ong portarono anche un caso, quello dei minori trafficati dal Mali alla Costa d’Avorio, dove venivano costretti a lavorare in forma gratuita in piantagioni di cacao dalle 12 alle 14 ore al giorno, con poco cibo, poco sonno e frequenti percosse.
Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, più di 284.000 sarebbero oggi i minori costretti a lavorare nelle coltivazioni di cacao nell’Africa Occidentale, soprattutto in Costa d’Avorio. Proprio il Paese dove Nestlé è la terza compratrice mondiale.
Nonostante questo, l’azienda svizzera ha sempre ribadito la sua condanna per l’uso del lavoro minorile, essendo questo “contro i principi della società”. Più volte ha sottolineato, inoltre, come affrontare il problema fosse la sua priorità. A conferma di ciò, nel 2001 Nestlé e altri grandi produttori di cioccolato firmarono un accordo, il protocollo Harkin-Engel (o Protocollo sul cacao), con il quale si impegnavano a certificare, da luglio 2005, che il loro cioccolato non era stato prodotto attraverso manodopera minorile, debitoria, forzata o proveniente da traffico di esseri umani.
Stando alle recenti accuse di Fair Labor Association, ma considerando anche il report dell’International Labor Rights Fund pubblicato nel 2008, quel protocollo sembrerebbe senz’altro disatteso.
Luciana Coluccello