Con l’operazione ‘Il mondo di Oz’ il crac della società armatoriale di Torre del Greco in Campania, la Deiulemar, sale di nuovo alla ribalta della cronaca nazionale. La società venne fondata agli inizi degli anni ’60 da Michele Iuliano, da Giuseppe Lembo e da Giovanni Della Gatta. Deiulemar è l’acronimo dei loro nomi. Per anni la società ha funzionato come una vera e propria banca a cui i risparmiatori
consegnavano i propri soldi per farli investire ricevendo in cambio alti interessi, oscillanti negli ultimi anni tra il 5 e il 7% ma che in passato erano arrivati anche ad oltre il 12%. Tassi di interesse così alti che avevano attirato tantissimi investitori. In questo modo un enorme flusso di denaro si è riversato nelle casse della società di navigazione torrese e tutti ne ricavavano un guadagno fino a quando poi, non sono iniziate le prime difficoltà e alla fine tutto è svanito. Le prime avvisaglie del fallimento si registrarono agli inizi del mese di gennaio. Un disastro che ricorda quello di un’altra società armatoriale, la Dimaiolines. Il debito verso i risparmiatori ricostruito dalla finanza ammonta ad oltre 853 milioni di euro. La Deiulemar compagnia di Navigazione aveva emesso 628 milioni di obbligazioni irregolari. Si tratta di obbligazioni al portatore irregolari fuori bilancio. La società fu dichiarata fallita, con sentenza del Tribunale di Torre Annunziata, il 2 maggio 2012 a fronte di una esposizione debitoria complessiva di oltre un miliardo di euro tra obbligazioni prive di copertura e debiti con le banche e con i fornitori.
Si tratta di un fallimento che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie dell’area del vesuviano, in Campania, e non solo, in tutto circa 13mila
risparmiatori che avevano investito circa 700 milioni di euro nella compagnia di navigazione. Gli investitori hanno presentato circa 1.800 denunce presso gli uffici della Guardia di Finanza di Torre del Greco e della Procura di Torre Annunziata. L’inchiesta è stata condotta
dai Pm Sergio Raimondi, Emilio Prisco e Diego Marmo. Stamani i Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli, in seguito agli sviluppi investigativi relativi al crac della Deiulemar sotto il coordinamento del procuratore Raffaele Marino della Procura di Torre Annunziata (NA) hanno arrestato 9 persone e sequestrato beni del valore di circa 323 milioni di euro. I reati, ipotizzati a vario titolo, sono di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio e raccolta abusiva del risparmio. Le misure cautelari riguardano 10 motonavi in possesso della Deiulemar Shipping SpA e in precedenza di proprietà della Deiulemar Compagnia il cui valore è stato stimato in circa 291 milioni di euro, e partecipazioni societarie e beni immobili il cui valore
ammonta a circa 32 milioni di euro. Tra le quote sequestrate anche l’intero capitale della società Sekura Hotel, proprietaria dell’omonimo albergo di Torre del Greco di cui è stato sottoposto a sequestro l’intero complesso di beni aziendali. Queste misure consentiranno di recuperare almeno parte dei soldi sottratti ai risparmiatori. Delle 9 persone arrestate, tutti componenti delle tre famiglie fondatrici della Deiulemar, 5 sono finite in carcere, mentre alle altre 4 sono stati concessi gli arresti domiciliari. In carcere sono finiti Angelo Della Gatta, 47 anni; Pasquale Della Gatta,
49 anni; Micaela Della Gatta, 42 anni; Giovanna Iuliano, 45 anni e Leonardo Lembo, di 46 anni. Ai domiciliari invece, Maria Luigia Lembo, 83 anni, vedova Michele Iuliano, morto lo scorso 9 maggio colto da un malore nel corso di una perquisizione nella sua villa, Lucia Boccia, 75 anni; Giuseppe Lembo, 75 anni; e Filippo Lembo, di 38 anni. Le indagini sul crac della Deiulemar sono iniziate nel 2010 quando sono state avviate verifiche su un’altra compagnia di navigazione in difficoltà, la Di Maio lines. Indagini che hanno fatto venire a galla il fenomeno d’investimento in obbligazioni, ossia relativo alla raccolta del risparmio presso il pubblico per il finanziamento delle imprese marittime che trae le sue origini storiche nel sistema del `carato’. Dopo l’acquisizione dell’elenco di tutti gli obbligazionisti, si è accertato che molti degli obbligazionisti della Di Maio erano gli stessi della Deiulemar. Quanto accaduto oggi ridà di certo speranza a migliaia di risparmiatori. Dopo il crac della società di navigazione di Torre del Greco nella città del vesuviano si erano registrati problemi di ordine pubblico. La rabbia della gente era sfociata addirittura nella vandalizzazione della tomba di Michele Iuliano.
Ferdinando Pelliccia