Stamani a Roma, dove si è recato in visita ufficiale, il leader libico Muammar Gheddafi ha annunciato che la Libia vuole aiutare la comunità internazionale a risolvere il problema della pirateria nelle acque somale e pertanto presenterà una risoluzione alle Nazioni Unite. Gheddafi nello spiegare che il fenomeno della pirateria prende origine nella lacerazione dello stato somalo ha fatto sapere che la risoluzione sarà presentata agli italiani, agli europei e alla comunità internazionale durante l`assemblea generale dell`Onu che si terrà il prossimo mese di settembre.
L`annuncio è stato fatto mentre a Roma era in chiusura il 15esimo vertice del gruppo internazionale di contatto sulla Somalia, ICG, dove si è parlato anche della pirateria in una discussione ritenuta `molto fruttuosa` come è stata definita dall`inviato speciale dell`Onu per la Somalia, Ahmedou Ould-Adballah. L`inviato dell`Onu ha espresso la gratitudine della Somalia per il ruolo importantissimo della presenza militare internazionale nel Golfo di Aden. Nel corso del vertice si è parlato anche della vicenda dei 10 marittimi italiani del rimorchiatore `Buccaneer`, ostaggi dei pirati somali dall`11 aprile scorso quando la nave venne catturata nel Golfo di Aden. A farlo soprattutto il premier somalo Omar Abdirashid Ali Sharmarke il quale nell`assicurare che il governo sta lavorando anche insieme alle autorità locali per una soluzione della crisi ha affermato: “Noi ci tratteniamo dall`usare la forza per liberare il rimorchiatore italiano Buccaneer perchè la situazione è diversa da quella della nave americana o di quella francese visto che a bordo della nave italiana ci sono 16 membri dell`equipaggio, di cui 10 italiani, e molti pirati”. “Voglio esprimere. ha aggiunto Sharmarke, la mia vicinanza alle famiglie di questi italiani”. A 60 giorni dall`assalto dei pirati al rimorchiatore non si è ancora sbloccata la vicenda che vede coinvolta la nave italaina e il suo equipaggio.
Era stato il ministro degli Esteri Franco Frattini, incontrando ieri alla Farnesina il premier somalo a chiedergli che le autorità locali continuino a impegnarsi per il buon esito della vicenda, pur ribadendo la linea italiana contraria a compiere un blitz. Il Buccaneer è alla fonda al largo delle coste del Puntland, la regione semi-autonoma del nord-est della Somalia, dove hanno sede i covi dei pirati e per questo è ritenuta la nuova tortuga. Frattini a sorpresa ieri aveca anche ribadito che: “la diplomazia continua a lavorare, ma non c`è nessuna trattativa sottobanco”. “L`unica trattativa possibile, ha aggiunto il ministro, è solo politica per la quale ci siamo affidati alle autorità di governo locali e centrali”. Il ministro Frattini ha rinnovato l`impegno italiano per una soluzione della crisi somala e il suo impegno a coprire un ruolo di catalizzatore in ambito internazionale. Il titolare del dicastero degli esteri ha inoltre assicurato l`impegno dell`Italia ad avviare le procedure per la riapertura dell`Ambasciata italiana a Mogadiscio, chiusa ormai da parecchi anni. Inoltre è stato annunciato che l`Italia, a valere sull`Italian Africa Peace Facility e d`intesa con l`Unione Africana, destinerà ulteriori 3milioni di euro alla Somalia, dei quali uno per l` AMISOM, la misisone di pace dell`Ua che opera in Somalia e due per il sostegno alle istituzioni somale; queste ultime potrebbero comprendere l`attività di formazione di personale da impiegare nella lotta alla pirateria e nella protezione delle coste, e di forze di polizia doganale. Dall`inizio di quest`anno l`Italia ha concesso aiuti a sostegno del processo di pace e delle istituzioni somale per circa 10milioni di euro. Della questione pirati si discuterà anche al prossimo vertice dei ministri della Difesa della Nato in programma l`11 e il 12 giugno a Bruxelles.
Ferdinando Pelliccia