Roma, 01 ott – “Il Consiglio comunale di Taranto ha approvato un documento proposto dal Presidente dei Verdi Angelo Bonelli di molto importante per il futuro della città. Il documento, che è indirizzato al Governo e alla Regione chiede:
1) L’applicazione del principio europeo ‘chi inquina paga’, contabilizzando le somme che Ilva s.p.a. deve per le bonifiche. Ricordiamo che l’Ilva ha un patrimonio di 2,5 miliardi di euro e utili non divisi per 1,5 miliardi di euro;
2) Di dichiarare il lavoro svolto nel Polo siderurgico dell’Ilva altamente usurante, prevedendo il prepensionamento a parità di salario per chi abbia 20 anni di lavoro;
3) Di riconoscere ai lavoratori dell’Ilva il contratto da siderurgici e non da metalmeccanici, prevedendo la compensazione economica per gli anni pregressi;
4) L’istituzione di un fondo congruo per il risarcimento dei lavoratori e delle vittime dell’inquinamento;
5) L’applicazione in sede della procedure AIA (Autorizzazione integrata ambientale) dell’articolo 8 dlgs 59/2005 prevedendo l’obbligo di usare le migliori tecnologie in assoluto e non le migliori tecnologie disponibili che come afferma la legge sono quelle economicamente disponibili per l’azienda;
6) La sospensione dei pareri rilasciati relativamente ai progetti ‘Tempa Rossa’, Eni, Cementir e ai nuovi inceneritori in una città fuorilegge dal punto di vista dell’inquinamento;
7) l’Istituzione di una No-Tax Area dichiarando Taranto area economicamente e socialmente svantaggiata al fine di attirare investimenti, nuove imprese e nuova occupazione.
“L’approvazione del documento proposto dagli ambientalisti da parte del Consiglio Comunale di Taranto non solo dimostra che abbiamo cultura di governo ma che siamo in grado di elaborare proposte per fare uscire la città da un modello produttivo alla diossina che è responsabile di un’emergenza sanitaria e ambientale senza precedenti”.
Lo dichiara Angelo Bonelli, Presidente dei Verdi.
“E’ necessario avviare immediatamente un processo di conversione economica che si lasci alle spalle un sistema produttivo che provoca ‘malattia e morte’”.
(AGENPARL)

