Mitt Romney riapre la corsa alle presidenziali Usa battendo il rivale Barack Obama nel primo match televisivo. La partita è riaperta. Il gioco si fa caldo.

A un mese dalle elezioni presidenziali americane, lo sfidante repubblicano Mitt Romney si è aggiudicato il primo match televisivo contro il presidente Barack Obama, recuperando lo svantaggio e tornando in lizza a pieno titolo. Questa almeno l’ impressione a caldo del 67% degli intervistati dalla CNN, dopo questo primo faccia a faccia. Il repubblicano è parso molto efficace e determinato, costringendo alla difensiva l’avversario, che è sembrato a tratti un po’ evasivo e teso.
Un’ora e mezzo di dibattito, tutto incentrato sui temi di politica interna che stanno più a cuore all’elettorato: occupazione, fisco, deficit pubblico e riforma sanitaria.
Il presidente ha accusato lo sfidante repubblicano di voler colpire il ceto medio riducendo l’imposizione fiscale ai ricchi e alle imprese, ricalcando così le vecchie formule di Bush. Obama ha anche difeso la riforma sanitaria, che impone a tutti l’assicurazione medica, riducendo allo stesso tempo il costo delle polizze: abolirla significherebbe tornare in balìa delle compagnie assicuratrici. E ha concluso:”Non sono un presidente perfetto, ma ho promesso di battermi ogni giorno”.
Mitt Romney come si è detto, ha attaccato a tutto campo, gli occhi sempre fissi alla telecamera. Obama voleva abbattere il deficit ma lo ha raddoppiato. La riforma sanitaria si è rivelata troppo costosa. I rincari di cibo e di energia sono intollerabili. La disoccupazione è all’8%. Ma con lui gli Stati Uniti non finiranno come la Spagna: “Spendere di più e tassare di più non serve”.Il repubblicano nega di voler privilegiare i ricchi, affermando semmai di voler ridurre le tasse a tutti, e rilancia il suo programma di appoggio alle piccole e medie imprese, bilancio in equilibrio, incremento del commercio: il risultato saranno 12 milioni di posti di lavoro in più.
La partita è riaperta. Il gioco si fa caldo.