Mitt Romney riapre la corsa alle presidenziali Usa battendo il rivale Barack Obama nel primo match televisivo. La partita è riaperta. Il gioco si fa caldo.

Un’ora e mezzo di dibattito, tutto incentrato sui temi di politica interna che stanno più a cuore all’elettorato: occupazione, fisco, deficit pubblico e riforma sanitaria.
Il presidente ha accusato lo sfidante repubblicano di voler colpire il ceto medio riducendo l’imposizione fiscale ai ricchi e alle imprese, ricalcando così le vecchie formule di Bush. Obama ha anche difeso la riforma sanitaria, che impone a tutti l’assicurazione medica, riducendo allo stesso tempo il costo delle polizze: abolirla significherebbe tornare in balìa delle compagnie assicuratrici. E ha concluso:”Non sono un presidente perfetto, ma ho promesso di battermi ogni giorno”.
Mitt Romney come si è detto, ha attaccato a tutto campo, gli occhi sempre fissi alla telecamera. Obama voleva abbattere il deficit ma lo ha raddoppiato. La riforma sanitaria si è rivelata troppo costosa. I rincari di cibo e di energia sono intollerabili. La disoccupazione è all’8%. Ma con lui gli Stati Uniti non finiranno come la Spagna: “Spendere di più e tassare di più non serve”.Il repubblicano nega di voler privilegiare i ricchi, affermando semmai di voler ridurre le tasse a tutti, e rilancia il suo programma di appoggio alle piccole e medie imprese, bilancio in equilibrio, incremento del commercio: il risultato saranno 12 milioni di posti di lavoro in più.
La partita è riaperta. Il gioco si fa caldo.