bambi_marzialiDa bambini, simulare il combattimento e la lotta è un fatto quasi istintivo. Forse è per questo che la disciplina delle arti marziali, come terapia contro il cancro, risulta essere oggi una tecnica vincente sia per superare le sofferenze quotidiane sia per imparare a dominare il proprio corpo ed il proprio spirito.

La malattia di un bambino è un evento devastante, sia per lui, sia per l’intera famiglia che si trova ad affrontare qualcosa per cui è difficile essere preparati. Una dolorosa esperienza di vita percorsa da Rabbi Elimelech Goldberg, professore in Pediatria alla Wayne State University School of Medicine. Esperto di arti marziali, dopo aver perso la sua bambina all’età di due anni a causa della leucemia, nel 1999 a Detroit fonda la Kids Kicking Cancer (i bambini calciano il cancro), un’organizzazione no profit che utilizza questa tecnica e filosofia per aiutare  i più piccoli affetti da cancro e da gravi malattie  croniche ad affrontare e gestire meglio la propria patologia.

Da allora le sue conoscenze sono un ausilio importante per sostenere i piccoli pazienti oncologici nella battaglia contro le cellule tumorali, diventando uno strumento concreto. Tutti i bambini che partecipano ai programmi entrano a far parte del Circolo degli Eroi diventando anche, a loro volta, piccoli testimoni e ambasciatori di una conoscenza utile ad altri.

Le lezioni sono orientate allo sviluppo della forza come primo passo necessario per affrontare qualsiasi situazione estrema e della pace interiore attraverso il raggiungimento della consapevolezza della propria  potenza e di una maggiore tranquillità interiore per la gestione della rabbia, dell’ansia e della paura.

In questo modo migliora la capacità dei bambini per tener testa al dolore, per affrontare le cure e terapie, ma soprattutto l’approccio psicologico ed emotivo nei confronti della malattia.

In questi 13 anni Goldberg ha collaborato con i principali Ospedali Pediatrici degli USA e del Canada ed ha assistito oltre 6.000 bambini. L’Italia è il primo Paese in Europa in cui l’Associazione ha avviato la propria attività. Il primo programma nasce in collaborazione con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e a Roma viene anche adottato al Policlinico Umberto I, presso l’ospedale Pediatrico Meyer di Firenze e a Pisa, presso l’Ospedale Santa Chiara.

Lavinia Macchiarini