Palermo, 25 mar. Il generale Mario Mori “ha coperto la latitanza di Provenzano, anche in ossequio a parallele trattative, per garantire l`abbandono dello scontro violento con le istituzioni”. Cosi` il pm di Palermo, Antonino Di Matteo nel corso della requisitoria del processo al generale Maro Mori e al colonnello Mauro Obinu, accusati di favoreggiamento aggravato a Cosa nostra. Il magistrato sottolinea che “il meccanismo sia frutto di precise scelte politiche”. E ribadisce che “Mori e` stato ampiamente ricompensato, diventando direttore generale del servizio segreto civile”. “Nessuna ragione puo` giustificare l`impunita` di Mori e Obinu, al termine di un processo drammatico, perche` lo Stato sta processando se stesso, con dolore, ma con la consapevolezza che altrimenti avrebbe perso la sua credibilita` e consegnato alla mafia l`arma del ricatto, il solito ricatto che ha permesso di insabbiare, di difendere i suoi uomini anche di fronte a tradimenti”, ha aggiunto il pm antimafia nella requisitoria che prosegue davanti ai giudici del Tribunale di Palermo.
– (Adnkronos)

