Roma, 2 apr. Per la Cassazione un medico obiettore di coscienza non puo` negare cure dopo l`aborto. Una “giusta sentenza”, che “finalmente ribadisce quanto sancito dalla legge 194”, sottolineano in una nota Filomena Gallo e Mirella Parachini, rispettivamente segretario dell`Associazione Luca Coscioni, soggetto costituente il partito radicale, e vicepresidente Fiapac. “Il grave episodio protagonista della vicenda giudiziaria poteva essere evitato interpretando alla lettera l`articolo della legge 194 sull`aborto – scrive Gallo – l`obiezione di coscienza infatti esonera il personale sanitario ed esercente le attività ausiliarie dal compimento delle procedure e delle attivita` specificamente e necessariamente dirette a determinare l`interruzione della gravidanza, e non dall`assistenza antecedente e conseguente all`intervento”.
(Adnkronos Salute)

