foto 2Bandiere, striscioni, palloncini e cartelli. E’ stato questo lo scenario che i turisti si sono trovati di fronte questa mattina recandosi a visitare la Bocca della Verità. Nella omonima piazza di Roma, che ha accolto la manifestazione di protesta delle Federazione Italiana Tabaccai, nessuna traccia dell’atmosfera anni Cinquanta del film Vacanze Romane. Composti ma determinati gli oltre 3500 esercenti che hanno chiuso le serrande e sono pervenuti a Roma per rappresentare pubblicamente il disagio della categoria, dettato non solo dalla crisi economica che ha sicuramente inflitto un duro colpo al consumo di tabacco, ma per rivendicare una regolamentazione nell’ambito della vendita delle sigarette elettroniche, il contrasto del contrabbando e della contraffazione, la limitazione degli aumenti dei prezzi e la revisione della direttiva europea in discussione a Bruxelles.

Nel nostro Paese è infatti il contrabbando la nota più dolente che nel 2012 ha raggiunto un aumento del 50% rispetto ai dodici mesi precedenti. Un mancato introito per le rivendite di circa 7,3 miliardi di sigarette e, soprattutto, un mancato gettito fiscale pari a circa 1,2 miliardi di euro tra accise ed Iva.

“Sapevo di poter contare sui miei colleghi e sulla compattezza della categoria, ma non mi aspettavo una così foto 3grande partecipazione alla manifestazione odierna – ha affermato Giovanni Risso, presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, spiegando le ragioni della protesta – e i dati in nostro possesso, unitamente a quelli diffusi nei giorni scorsi dal Dipartimento delle Finanze testimoniano un allarmante calo di entrate per le casse dello Stato. Si tratta di un trend altamente negativo cui bisogna porre quanto prima rimedio. Attraverso una maggiore lotta al  contrabbando, innanzitutto, di cui da tempo denunciamo una massiccia ripresa. Ecco perché abbiamo chiesto alle istituzioni che si intervenga con tutti i mezzi possibili a stroncare il traffico illecito del tabacco”.

foto 5L’Italia, insieme a Regno Unito, Grecia ed Estonia, è tra i Paesi il cui traffico illecito di bionde è incrementato di più rispetto al 2011 per un valore pari a 65,5 miliardi di sigarette. Un quantitativo, tanto per capire la dimensione del fenomeno, corrispondente al volume venduto legalmente in Francia e Portogallo messi insieme.

Mentre a Roma si protestava, a Napoli mille agricoltori provenienti dalle principali regioni “tabacchicole” italiane celebravano l’ anniversario della collaborazione raggiunta fra Coldiretti e Philip Morris Italia che ha rilanciato la competitività e sostenibilità del tabacco italiano. L’ Italia è infatti il primo esportatore di tabacco in Europa, e in Toscana, Veneto, Umbria e Campania, il comparto offre lavoro a 50 mila addetti.Un salvataggio di posti di lavoro messo in atto dall’innovativa formula del chilometro zero: grazie all’accordo tra la multinazionale e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è stato possibile riqualificare a tutti i livelli la collaborazione con i tabacchicoltori e con gli altri attori della filiera produttiva. “L’ idea originaria era stata appunto questa, rendere il settore più sostenibile – ha dichiarato, illustrando lo spirito dell’ incontro di Napoli, Eugenio Sidoli, Presidente e Amministratore Delegato di Philip Morris Italia – attuando per la prima volta la formula “Km 0″ nel tabacco e riportando il margine dove il valore aggiunto viene generato, ossia nei campi”. L’ apprezzamento per la collaborazione è condiviso dal comparto agricolo: “L’ accordo con Philip Morris Italia – ha affermato Sergio Marini, Presidente di Coldiretti – ha permesso di rendere la tabacchicoltura più sostenibile e più competitiva ma soprattutto ha offerto una prospettiva al settore in una ottica di miglioramento dell’ efficienza di filiera in cui la Coldiretti è fortemente  impegnata”

Lavinia Macchiarini