
Roma, 06 mag – Sono almeno due i bombardamenti che negli scorsi giorni le forze aeree israeliane avrebbero condotto sul territorio siriano, diffondendo timori di un possibile allargamento regionale del conflitto civile. Il primo avrebbe avuto luogo tra il due e il tre maggio, il secondo ieri, cinque maggio. Per il regime siriano sono state colpite installazioni militari, mentre fonti israeliane – che non confermano né smentiscono l’attacco – fanno comunque trapelare che obiettivo dei raid sarebbero stati missili iraniani destinati ad Hezbollah, il partito di ispirazione islamica dotato di un’ampia forza militare che opera in Libano. Per Damasco si tratta di una “dichiarazione di guerra”.
Mentre la scorsa settimana il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, aveva affermato che la politica americana in Siria sarebbe cambiata se si fossero avute le prove di un effettivo uso di armi chimiche da parte del Regime di Bashar Al Assad, la posizione di Israele è quella di non tollerare il trasporto di armi – siano esse chimiche, balistiche o di altro genere – che potrebbero finire nelle mani di Hezbollah, cioè a due passi dai propri insediamenti.
(AGENPARL)

