Draghi, la Magistratura e gli usurati

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Ecco una tabella che permette di capire cos’ è la commissione di massimo scoperto e quali incidenze essa abbia sul costo del denaro, con i risultati che produce a tutti colori i quali hanno necessità di andare in banca per avere uno scoperto di conto.
Il calcolo fatto con dati reali; è ipotizzato su un prestito richiesto alla banca di 5.000 euro, per quattro differenti periodi 90, 60, 30 e 5 giorni.

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[b]Il 31 Maggio il governatore Draghi[/b] nella sua relazione annuale afferma: “[i]la correttezza nei confronti dei clienti non è solo obbligo giuridico, è anche presidio di stabilità.” e ancora “Abbiamo già richiamato l’attenzione sulla commissione di massimo scoperto, un istituto poco difendibile sul piano della trasparenza. Va sostituita, dove la natura del rapporto di credito lo richieda, con una commissione commisurata alla dimensione del fido accordato, come avviene in altri paesi. Una simile innovazione richiede un complesso di adattamento delle prassi delle banche[/i].”
Le dichiarazioni del Governatore di Banca d’Italia riportate anche dal Sole24Ore del 10 luglio u.s., durante l’assemblea pubblica dell’ABI, non fa sconti al sistema creditizio italiano sul fronte caldo dei rapporti con la clientela. Egli dichiara infatti che ”Occorre procedere alla sostituzione della commissione di massimo scoperto con forme trasparenti di remunerazione commisurate al fido”. Draghi commenta “Noi fummo tra i primi a segnalare questo problema ed è con piacere che ho ascoltato le valutazioni espresse sul tema, nella sua relazione, dal Presidente dell’ABI Corrado Faissola. Evidentemente la moralsuasion di Banca d’Italia qualche effetto lo produce. “E’ bene – dice il Governatore – che le banche si affrettino a sostituire una forma contrattuale che giustamente il Presidente dell’ABI ha definito opaca e superata, con una più trasparente”. “[b][i]Del resto[/i][/b] – sottolinea Draghi – [b][i]per le banche ritengo sia meglio affrontare da soli queste riforme piuttosto che trovarsi ad affrontare, poi, forme coercitive.” “Essa però[/b] [/i] – continua il Governatore – [b] [i]dovrebbe essere avviata con decisione, proponendo il cambiamento ai nuovi clienti, anche per evitare il rischio che la questione sia risolta con gli strumenti imperativi della legge. [/b] [/i]” Dichiarazioni queste molto forti, pronunciate pubblicamente ed impensabili per la loro gravità sino a poco tempo prima.
La magistratura di Palmi per prima ed ultimamente, con molto più coraggio, quella di Savona, e non solo, stanno facendo emergere, all’interno del sistema bancario, fatti gravi ed illegalità dilaganti, con responsabilità che sicuramente vanno a coinvolgere non solo i vertici degli istituiti ma anche chi doveva controllare e non lo ha fatto (come ad es.la forte presa di posizione del Procuratore di Savona, contro Banca d’Italia). Stiamo parlando di interessi finanziari enormi. La sola CMS porta alle banche ricavi per 43 miliardi di euro all’anno.
Grazie al forte intervento della magistratura, il sistema è stato [b]“pizzicato con le mani nel sacco della refurtiva”[/b] ed oggi tutti coloro i quali hanno competenza e titolo stanno cercando, urgentemente, di correre ai ripari e far cessare velocemente questo illegale comportamento. L’autorevolezza e l’onesta intellettuale del Governatore Draghi va certamente riconosciuta; egli però dovrebbe tenere ben presente anche chi è stato derubato, la gente che ha perso tutto, i correntisti che sono andati in banca per chiedere denaro e alla fine si sono visti sottrarre, a causa dei costi applicati del 30/40 e a volte del 50%, tutti i propri averi. Per l’Istituzionalità del ruolo, Draghi, dovrebbe affrontare e risolvere la questione createsi con equilibrio, senza disparità, con dignità, senza elemosine e senza “angherie” come sino ad oggi avvenuto ai danni della parte più debole. Al Governatore spetta l’arduo compito di dimostrare che il Prof Monti si sbagliava quando definì le Banche “il governo occulto del paese”, e deve assumersi la responsabilità e il dovere morale, etico e umano, [b]di non far insabbiare i soprusi bancari fina ad ora avvenuti[/b].
Nella convinzione che la legge sia davvero uguale per tutti e con la speranza di veder trionfare la giustizia, spero che alla fine mi venga riconosciuto il merito di essere stato l’autore di questa rivoluzione bancaria. Essendo io un illuso sognatore, nonostante abbia dilapidato un patrimonio per combattere contro questo potere (le banche), spero che alla fine, come in tutte le fiabe, il bene prevalga sul male, e non solo nelle Sacre Scritture [b]«Davide batte Golia»[/b]. Visto che sicuramente le lungaggini della giustizia, non mi consentiranno di vedere il risultato, spero almeno di avere la gloria di aver contribuito in forma predominante a tale risultato.
Nino De Masi