Potrebbero essere trasferiti presto in un carcere italiano i 9 pirati di nazionalità somala sentiti oggi in videoconferenza dai magistrati italiani, dopo che oggi è stato deciso dal giudice per le indagini preliminari, Riccardo Amoroso, di convalidare il loro arresto. I 9 pirati somali erano stati catturati, lo scorso venerdì, dalla Fregata `Maestrale` della marina militare italiana. La decisione accoglie di fatto le richieste avanzate dai Pm, Giancarlo Amato e Pietro Saviotti. La decisione è stata presa al termine dell`udienza, che si è svolta in videoconferenza nel comando generale della marina militare a Roma, il gip ha ritenuto valide le prove a carico dei nove indagati. A seguire il procedimento la Procura della Capitale che è l`autorità giudiziaria, ritenuta per legge, responsabile per fatti che avvengono in acque internazionali. Ora il ministero della difesa, con la marina, l`aeronautica militare e i carabinieri, dovrà provvedere alla traduzione degli indagati in un carcere italiano. A catturare i 9 somali erano stati gli uomini del battaglione San Marco nelle acque del golfo di Aden mentre questi stavano per arrembare un mercantile, la `Maria K`. La convenzione sul diritto del mare del 1982, consente alle unità militari di catturare pirati in mare e portarli a processo. Secondo quanto si è appreso solo uno, dei 9 pirati si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. A tutti è stata garantita l`assistenza di un avvocato d`ufficio. Essi hanno giustificato la loro azione affermando che qualsiasi nave avessero incrociato sul loro cammino sarebbe divenuta una loro preda in quanto altre persone hanno minacciato di prendere in ostaggio i loro familiari e minacciandoli di ucciderli se non l`avessero fatto. I pirati hanno anche ammesso di aver avuto a bordo della loro barca molte armi, tutte però gettate a mare poco prima che gli uomini del battaglione San Marco li caturassero. Per ora resteranno sulla `Maestrale` dove sono stati rinchiusi in alcuni container utilizzati come ricovero degli eleicotteri e in cui sono state ricavate, con pannelli prefabbricati, 3 celle in cui sono guardati a vista dai marò della San Marco. Inoltre nelle celle sono stati messi tappetini in direzione della Mecca per consentire loro di pregare. Sono 3 i reati contestati: la pirateria, reato contemplato dal codice della navigazione art.1135, il tentativo di sequestro a scopo di terrorismo e la detenzione di una kalashnikov, reato invece previsto dal codice penale. Complessivamente rischiano una condanna a quasi 30 anni di reclusione. Però potrebbero anche non scontare la pena detentica se fossero condannati. Si potrebbe anche giungere a proporre ai pirati somali del Puntland, che hanno in ostaggio 10 italiani membri dell`equipaggio del rimorchiatore italiano `Buccaneer` catturato lo scorso 11 aprile, un onorevole scambio: 9 somali in cambio di 10 italiani.

Ferdinando Pelliccia