Stamani Ahmedou Ould Abdallah responsabile dell`Unpos, Ufficio politico per la Somalia delle Nazioni Unite, da Nairobi, dove ha sede l’organismo, ha reso noto che sabato, a Mogadiscio, ha avuto luogo una riunione segreta del ‘Comitato Congiunto per la Sicurezza’.
Il comitato che è stato costituito a Gibuti del giugno del 2008 ed è composto oltre che dai vertici governativi somali, da quelli dell’Amisom, dall’Unpos, dall’Ue e dall`Italia, ha il compito di svolgere un ruolo chiave nell`armonizzare la cooperazione tra Governo Federale di Transizione somalo, Tfg, e comunità internazionale nell`obiettivo di rafforzare istituzioni di sicurezza somala quali esercito e polizia, e razionalizzare la distribuzione degli aiuti. Abdallah ha commentato con soddisfazione l’incontro di sabato precisando che nel corso della riunione sono stati conseguiti importanti risultati.
I convenuti pur consapevoli che gli scontri nel Paese africano non sembrano trovare tregua hanno però potuto constatare che i governativi hanno raccolto dei discreti successi nei confronti dei miliziani islamici. La capitale Mogadiscio resta saldamente controllata dalle truppe lealiste mentre milizie filogovernative hanno sconfitto i miliziani islamisti di ‘al shabab’ in una strategica regione centrale, e l`importante città di Baledwey è tornata interamente sotto il controllo dei governativi. Oggi però, quasi a cercare una rivalsa, i ribelli hanno sparato diversi colpi di mortaio su un edificio nella parte sud della capitale dove era in corso una riunione di circa 300 parlamentari senza però ferire nessuno. Il parlamento del tfg non si può più riunire nella sua sede naturale perché la città che l’ospitava: Baidoa è caduta nelle mani dei miliziani di ‘al shabab’.
Quella di oggi era la prima volta che il parlamento somalo si riuniva dopo l’inizio, il 7 maggio scorso, della violenta offensiva avviata degli insorti islamisti di ‘al shabad’ e di ‘Hezb al Islam’. Nel frattempo oggi, nel corso della riunione dei ministri degli Esteri Ue riuniti in Consiglio a Bruxelles, l’Ue è tornata a condannare le violenze, le violazioni dei diritti umani, ribadendo il proprio sostegno al governo di transizione e ripetendo l`invito ai gruppi armati perchè abbandonino le loro armi al più presto, ed ha espresso la sua soddisfazione per il successo dell`operazione navale antipirateria. Nel corso della riunione è stata presa anche la decisione di un maggior impegno da parte dei 27 verso la Somalia per cercare di riportarla in una situazione di sicurezza. Però poi quando si è passati a concretizzare le decisioni prese si sono aperte tutta una serie di valutazioni ed esplorazioni da compiere. Prima di tutto su come aumentare l`assistenza al governo di Mogadiscio, poi su come esplorare la possibilità di un supporto aggiuntivo nel settore della sicurezza e nelle capacità delle forze navali. Il Consiglio inoltre ha ribadito la sua disponibilità alla possibilità di nominare un rappresentante speciale della Ue per il Corno d`Africa per sviluppare e coordinare le attività in loco dell`Ue stessa. L’Ue ancora una volta di è detta disponibile ad un impegno sul fronte dell`addestramento delle forze di sicurezza somale. Nel testo approvato oggi a Bruxelles si ipotizza anche un ulteriore impegno nella lotta alla pirateria. L`Ue intende valutare un possibile sostegno addizionale alla capacità marittime regionali. Questo in cooperazione con l`Organizzazione marittima internazionale e il Gruppo di contatto sulla pirateria a largo delle coste della Somalia. Per verificare questa possibilità, l’Ue ha deciso di inviare una missione esploratrice in Somalia. Un’idea questa che l`Italia ha immediatamente appoggiato. Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, al termine della riunione di Bruxelles ha così commentato: “Sostengo l`invio di una missione esplorativa che dovrebbe incontrare tutte le parti interessate, tutti coloro che vogliono concorrere a riconciliazione nazionale, il governo anzitutto, ma anche le forze di opposizione, purchè non quelle estremiste, legate ad Al Qaida”. “L`Italia offre la sua disponibilità a partecipare alla missione esplorativa”, ha aggiunto Frattini. “Credo che pochi Paesi come l`Italia possano dare un contributo”, ha commentato il ministro aggiungendo che: “L`Italia infatti è il primo donatore nazionale per la Somalia, sia per l`emergenza umanitaria, sia per la missione Amison, e ha un grande interesse a rimanere fortemente coinvolti”. “L`Italia, ha concluso Frattini, ha un`attenzione molto speciale per la Somalia. Abbiamo presentato un progetto di formazione della polizia e della guardia costiera somala, abbiamo contatti molto frequenti con le autorità somale”. Nel frattempo con la fine della stagione dei monsoni e il conseguente miglioramento delle condizioni meteorologiche aumentano i rischi di arrembaggi da parte dei pirati somali al largo delle coste somale. Si stima che entro 6 settimane, l`attività dei predoni del mare subirà un incremento sensibile. La Marina americana invita le imbarcazioni che devono attraversare il Golfo di Aden a farlo attraverso il corridoio pattugliato da circa 30 navi da guerra e dagli aerei militari di sedici differenti nazioni.
Oggi si è tornati a parlare anche del Buccaneer, il rimorchiatore italiano catturato dai pirati somali l’11 aprile scorso nel Golfo di Aden insieme al suo equipaggio di 16 uomini di cui 10 italiani ed ancora nelle mani dei pirati in attesa del pagamento di un riscatto. Il ministro Frattini da Bruxelles ha detto in proposito che: “La Farnesina sta seguendo con grande attenzione la vicenda della nave italiana `Buccaneer` sequestrata dai pirati somali e sta lavorando su tutti i fronti per la liberazione degli ostaggi”. Sottolineando nel contempo quanto il suo dicastero stia seguendo con grande cura, ma con assoluta discrezione, la vicenda. Il capo della diplomazia italiana ha ricordato anche come fin dall`inizio abbia raccomandato l`importanza della discrezione, che ha sempre pagato. “Speriamo di arrivare alla liberazione dei nostri ostaggi, ma evidentemente i lavori sono in corso, ci stiamo impegnando molto in questo, su tutti i fronti possibili, ivi compreso con il governo del Puntland dove è avvenuto il rapimento” – ha aggiunto Frattini.
Ferdinando Pelliccia