Il pattugliatore d’altura ‘Comandante Borsini’ della Marina Militare italiana ha terminato la sua partecipazione alla missione dell’Unione europea ‘Atalanta’ nell`Oceano Indiano iniziata lo scorso dicembre per contrastare il fenomeno della pirateria. La missione del pattugliatore italiano è durata giusto un mese. La nave è infatti entrata a far parte della missione Ue lo scorso 4 luglio dopo aver scortato dall’Italia fino ad Umm Qasr in Iraq, il pattugliatore iracheno ‘Fatah’, Vittoria, varato dai cantieri navali italiani per la Marina irachena. Un periodo durante il quale la nave da guerra italiana ha espletato il suo compito ‘anti pirati’ in maniera egregia proteggendo la navigazione di circa 40 mercantili attraverso il corridoio di sicurezza predisposto dalla comunità internazionale nel mare al largo della Somalia. Un corridoio che è pattugliato da oltre 30 navi da guerra di vari Paesi e da diversi aerei militari di 16 differenti nazioni. Il ‘Borsini ha in totale percorso oltre 5mila miglia marine. Il suo rientro in Italia è previsto per il 16 agosto prossimo. Con il rientro del ‘Comandante Borsini’, le unità navali della Marina Militare italiana presenti nel mare del Corno d`Africa si riducono a 3 navi: la fregata ‘Maestrale’, inserita nella missione Ue ‘Atalanta’, la fregata ‘Libeccio’, appartenente al Gruppo navale Nato Snmg2 inserito nella missione Nato ‘scudo oceanico’ e la nave anfibia d’assalto ‘San Giorgio’ che opera in maniera autonoma ed di fatto si trova nel mare al largo della Somalia per seguire da vicino la vicenda del rimorchiatore italiano ‘Buccaneer’ catturato dai pirati somali l`11 aprile scorso nel Golfo di Aden insieme al suo equipaggio di 16 marinai: 10 italiani, 5 romeni e un croato.
Ferdinando Pelliccia