I Due turisti britannici, Paul e Rachel Chandler, dati per dispersi da venerdì scorso, sono invece caduti nelle mani dei pirati somali che li hanno sequestrati mentre erano in navigazione a bordo del loro yacht, `Lynn Rival`, nell`Oceano Indiano. I coniugi Chandler erano diretti in Tanzania, provenienti dalle Seychelles. L’attacco sarebbe avvenuto nella stessa zona teatro ultimamente di numerosi attacchi contro pescherecci francesi e spagnoli. Il 2 ottobre scorso vi è stata catturata una nave da pesca spagnola, l’ ‘Alakrana’, tuttora in mano ai pirati con i suoi 36 membri di equipaggio di cui 16 spagnoli. Per la sua liberazione i pirati chiedono 4 milioni di dollari di riscatto. L`imbarcazione è alla fonda nel covo pirata di Harardhere, lungo la costa somala del Puntland trasformatasi negli ultimi anni in una nuova Tortuga. Anche la nave degli inglesi è ormeggiata nello stesso porto. Presumibilmente la ‘gang del mare’ che li ha catturati è la stessa del peschereccio spagnolo. Il sequestro è stato rivendicato con una telefonata all`AFP da un portavoce dei pirati che ha detto di chiamarsi Ahmed Sheikh. Il pirata ha spiegato che i due sono in buona salute e che presto verrà avanzata una richiesta di riscatto per la loro liberazione. E’ questo lo scopo di ogni episodio di pirateria condotto nel mare del Corno d’Africa dai predoni del mare, ossia quello di ottenere denaro in cambio del rilascio della nave e del suo equipaggio presi in ostaggio. Mai finora una sola imbarcazione è stata rilasciata senza aver pagato alcun riscatto. Il solo caso dichiarato finora è quello del rimorchiatore italiano ‘Buccaneer’ catturato nel Golfo di Aden insieme al suo equipaggio di 16 uomini di cui 10 italiani. Nave ed uomini vennero rilasciati dopo 4 mesi di prigionia. Secondo il governo italiano, la sua liberazione fu possibile grazie ad un lavoro di logoramento dei pirati, che finora trattengono in ostaggio oltre 10 navi, alcune da oltre nove mesi perché nessuno paga per loro un riscatto, che alla fine cedettero e rilasciarono la loro preda senza aver in cambio nulla. Inoltre per la Farnesina la liberazione del ‘Buccaneer’ si raggiunse anche grazie all’aiuto del governo di Mogadiscio che da mesi è con il coltello alla gola, circondato dai miliziani islamici, e costretto a trincerarsi nei palazzi del governo senza poter mettere fuori nemmeno il naso. L’esperienza italiana evidentemente ha fatto scuola perché oggi durante la visita a Londra, il primo ministro somalo, Omar Abdirashid Sharmarke ha promesso l`impegno del suo governo per la liberazione della coppia. Nella zona dove è avvenuto l’arrembaggio è operativo il dispositivo navale militare antipirateria dell`Ue, Eunavfor Somalia meglio conosciuta come ‘ Missione Atalanta`, a cui vi partecipano diversi Paesi europei tra cui l’Italia. Purtroppo anche se sono ben 20 le navi che pattugliano l’Oceano Indiano, non sempre il dispositivo riesce ad evitare la cattura di una nave. E’ riuscita invece, nell’intento ieri la fregata tedesca ‘Karlsruhe’, che ha catturato 7 pirati. I predoni del mare avevano appena tentato di dare l’assalto al peschereccio francese, ‘Cap Saint Vincent’, a circa 350 miglia nautiche al largo di Mogadiscio. Contro la nave da pesca erano stati sparati anche dei colpi di armi automatiche a scopo intimidatorio, come è ‘buona’ abitudine dei pirati. Però da bordo, una delle pattuglia di soldati francesi, che sono imbarcate su queste imbarcazioni allo scopo di difesa, hanno risposto al fuoco degli assalitori mettendoli in fuga.
Immediatamente allertato il comando di ‘Atalanta’, i pirati sono stati inseguiti da un elicottero alzatosi dal ponte della fregata spagnola ‘Canarias’. Dopo che dall’elicottero sono stati sparati dei colpi di avvertimento, i pirati hanno gettato in mare i loro ‘ferri del mestiere’. Una consuetudine questa consolidata per evitare di farsi prendere con le ‘mani nel sacco’ e dichiararsi candidamente dei pescatori. Sulla ‘scena del delitto’ è poi sopraggiunta la fregata tedesca ‘Karlsruhe’ che dopo un breve inseguimento ha raggiunto i due barchini a bordo dei quali vi erano i 7 pirati e li ha tratti in arresto. I sette sono stati poi identificati come i loro aggressori dall`equipaggio dell’imbarcazione francese. Negli ultimi 10 giorni i predoni del mare hanno catturato 3 navi e tentato diversi altri attacchi ad altre navi tra cui due cargo italiani. Secondo gli esperti questi assalti sono destinati ad aumentare, specie ora che sono terminati il ramadan e la stagione dei monsoni, anche se il pattugliamento antipirateria del ‘mare dei pirati’ continua. Una certezza questa, data dal fatto che con nemmeno 500 navi si potrebbe controllare una area così vasta quale è quella del ‘mare dei pirati’. E’ della settimana scorsa la decisione della marina statunitense di utilizzare, per la prima volta, degli aerei senza pilota, i droni, per monitorare quell’area del mondo ritenuta la più pericolosa per la navigazione marittima commerciale a causa del fenomeno della pirateria.
Ferdinando Pelliccia