Le autorità di Nairobi in Kenya si sono rifiutate di far sbarcare a terra i tre naufraghi somali sopravvissuti all`affondamento della loro imbarcazione. I tre erano stati tratti in slavo, nel Golfo di Aden, due giorni fa dalla nave da guerra della Marina Militare italiana, Scirocco (articolo inerente la notizia del salvataggio: [url]http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=4893[/url]).
La Fregata italiana opera nel mare al largo della Somalia nell`ambito della missione anti-pirateria dell`Unione Europea `Atalanta`. Quando ha soccorso i tre che viaggiavano su di una piccola imbarcazione insieme ad un quarto uomo, che è morto, mentre erano alla deriva a circa 170 miglia al largo della costa del Kenya. Pertanto erano in acque territoriali del Paese africano. Per questo motivo il comandante della Scirocco ha pensato bene di affidarli alle autorità keniote. La Scirocco ha fatto dunque rotta su verso Mombasa, ma, quando è giunta in porto, le autorità locali hanno rifiutato di prendersi in carico i tre. La spiegazione è stata che: “vi era una situazione di `ingorgo giudiziario` che non consente l`accoglienza di quelli che fonti della polizia locali definiscono presunti pirati”. Una chiara violazione del diritto marittimo. I naufraghi, che hanno urgente bisogno di cure mediche, in quanto sono in condizioni di salute molto precarie con segni di forte disidratazione e fame, sono ancora a bordo dell`unità navale italiana. Le autorità militari italiane, che in questo periodo sono con il contrammiraglio Giovanni Gumiero, al comando dell`operazione navale anti pirateria dell`Ue, `Atalanta`, hanno comunicato che a bordo della piccola imbarcazione non è stato rinvenuto nulla che potesse collegare i naufraghi ai pirati.