Il 4 luglio scorso c’è stato un incontro tra i comandanti delle due missioni internazionali antipirateria marittima al largo della Somalia. Ad incontrarsi il comandante della missione Ue, ATALANTA, il Commodore Alberto Correia, Portogallo, e il suo omologo della missione ‘Ocean Shield’ condotta dallo ‘Standing Naval Maritime Group 1’, SNMG1, della NATO, il contrammiraglio Gualtiero Mattesi, Italia. L’incontro è avvenuto nel Golfo di Aden e si è svolto a bordo della nave ammiraglia della missione NATO, il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, Andrea Doria in arrivo nel mare dei pirati. Le due missioni internazionali di contrasto alla pirateria marittima al largo della Somalia sono impegnate dal 2008 in pattugliamenti e scorta dei mercantili che navigano nel Golfo di Aden e nell`Oceano Indiano. EUNAVFOR monitora anche l`attività di pesca al largo delle coste della Somalia. L`incontro ha dato modo ai due comandanti di poter condividere le loro esperienze in operazioni anti-pirateria, questo per sottolineare l`importanza della condivisione delle informazioni, come pure di approfondire la cooperazione tra le due forze militari navali contro la pirateria marittima nella zona. Quello della cooperazione è un passaggio particolarmente importante nell’azione di contrasto ai pirati, soprattutto per il fatto che l’area da pattugliare è enorme e richiede necessariamente una coordinazione tra le parti in campo allo scopo di ottenere il massimo beneficio dalle risorse disponibili. In questa direzione EUNAVOR si sta muovendo da tempo anche attivando collaborazioni con le altre flotte militari che operano, anche in forma indipendente, nel Golfo di Aden e nell`Oceano Indiano. Un esempio recente è quello della nave da guerra cinese, la ‘MA’ANSHAN’ che nei giorni scorsi ha compiuto una missione di scorta ad un cargo che trasportava un carico di aiuti alimentari del PAM. Un compito che finora hanno svolto esclusivamente le navi della EU NAVFOR Somalia operazione ‘ATALANTA’. Il ricorso alla collaborazione delle altre navi da guerra nei compiti di scorta libera da questo impegno le navi da guerra della missione ‘ATALANTA’ che posso in questo modo impegnarsi nei pattugliamenti spingendosi anche più in profondità nell’Oceano Indiano.

(foto: EUNAVFOR)