Gent.mo Direttore,
è noto che Ansa sia la prima agenzia di stampa italiana, ma in quanto a correttezza questo primato non vi compete. L’atteggiamento che l’Ansa ha nei confronti della testata LiberoReporter che rappresento, è davvero spiacevole. L’ultima conferma della vostra “ostilità” nei nostri confronti, l’avete compiuta ieri a riguardo della manifestazione che si è tenuta a Lerici: in quella occasione si parlava di solidarietà per i marittimi della nostra imbarcazione sequestrata nel mare dei pirati in Somalia. Non sto a citare le varie esclusive della nostra testata che avete deliberatamente ignorato, nonostante le prove a corredo (perfino sul documento riguardante il terrorista tedesco Thomas Kram, indagato ora per la Strage di Bologna, che fa a pezzi il suo alibi)… Sappiamo che questo è un paese libero ed evidentemente anche nelle agenzie di stampa, come nei giornali, c’è qualcuno che sceglie cosa dare in pasto ai lettori e cosa invece occultare con grande maestria, ma ciò che è accaduto ieri, è davvero una dichiarazione di pura ostilità verso la nostra testata. Durante la manifestazione suddetta (Lerici), mentre si svolgeva la conferenza `Il mare della solidarietà`, la rassegna è stata aperta con la telefonata registrata da Libero Reporter in agosto, con l’appello del comandante della nave Savina Caylyn, Giuseppe Lubrano Lavadera, come riporta correttamente il quotidiano CITTA` DELLA SPEZIA – “Lerici legge il mare/Tutto esaurito per le crociere letterarie. Il programma della domenica”: “[i][…]Dopo il successo della serata di ieri con Andrea Mura, e le emozioni durante la conferenza `Il mare della solidarietà`, aperta dalla registrazione di una telefonata con le voci sofferte dei marinai della Savina Caylyn, da sette mesi ostaggi dei pirati somali, testimonianza raccolta da Libero Reporter.[/i]” (primo articolo)
Altro articolo sulla stessa testata: “Lerici legge il mare. L`appello di liberi subito! per i marinai sequestrati dai pirati somali”
“[i][…]La voce del Comandante del Savina Caylyn, Giuseppe Lubrano Lavadera, registrata ad agosto da Libero Reporter, ha aperto la conferenza dedicata al `Mare della solidarietà`, tema principale della rassegna di letteratura e cultura marinaresca in corso in questi giorni nel borgo del Golfo dei Poeti. [/i]” (secondo articolo).
Come per magia, nella vostra velina che ha fatto il giro dei media nazionali, il nostro nome è scomparso (Silvan non avrebbe saputo fare di meglio!), infatti, tanto per citarne uno, “La Stampa” ha rilanciato il vostro comunicato, senza il nome della testata che ha fornito il file audio.
(ANSA – la madre di tutte le agenzie di stampa italiana) “Pirateria: Liberi subiti, attenzioni diverse a seconda rapiti”
“[i]L`incontro è cominciato con l`ascolto, in un silenzio irreale, delle parole del comandante della nave, Giuseppe Lubrano Lavadera, che descriveva le inumane condizioni in cui sono costretti[/i].”

Mi chiedo se questo tipo di comportamento sia dovuto al fatto che in qualche modo vi sentite “minacciati” nel vostro lavoro, tanto da censurarci e se in qualche maniera siamo così bravi da mettervi in soggezione per paura di offuscarvi. Che la cosa sia voluta, non credo ci sia alcun dubbio: o avete un giornalista presente che ha preso nota della manifestazione e poi qualche abile manina ha operato la grande operazione di alta chirurgia (forse è il caso di fare un’iscrizione all’ordine dei medici e non a quello dei giornalisti…), o il giornalista in questione è stato dotato di un libro nero, dove sono accuratamente annotati gli appestati del terzo millennio che devono essere rimossi immantinente (tra i quali spicchiamo pure noi di Libero Reporter), oppure ancora, possibile che abbiate ricevuto un comunicato in merito e con la stessa maestria di cui sopra, vi siete affidati ad un efficiente strumento di Word, che se utilizzato, offre uno stringatissimo sunto, non prima di avergli fornito le giuste istruzioni con le parole da eliminare… Ora è vero che esiste la libertà di stampa ed ognuno riporta ciò che vuole in piena autonomia, ma in un paese civile e democratico, è disgustoso il fatto che la prima agenzia di stampa italiana, somigli, per certi suoi atteggiamenti, a quella d’antan di stampo sovietico (la famigerata TASS) e se vogliamo un esempio maggiormente calzante e più moderno, a quella della Repubblica islamica dell’Iran (IRNA). Non vi fa onore tutto questo. Sono certo che la morsa dell’ostilità nei nostri confronti non si allenterà, così come credo che tale limitazione non si applichi soltanto alla nostra testata, ma colpisca tutta quella fascia di media nazionali e non, che svolge funzioni di pura editoria, che per scelta non ha “partecipazioni” da quel mondo politico-economico-imprenditoriale del nostro paese; mentre lo stesso non si può dire per i “colossi” dei media nazionali, che in maniera del tutto autoreferenziale, si considerano “la grande stampa che conta”. Buon lavoro di “Chirurgia”, in piena “autonomia”.

G.B.

[b]Pillole di Saggezza[/b]
«[i]La cosa speciale di lavorare in un` agenzia è che sei al centro, in diretta, di tutto quello che accade nel mondo. Sei la prima vedetta, quella che deve avvisare giornali, tv, radio che sta succedendo qualcosa di importante. Lo devi fare subito, per dare a tutti il modo di scegliere e organizzare i giornali, e devi essere [b]preciso ed equilibrato[/b] [/i]»
Luigi Contu – Direttore Responsabile Ansa – dichiarazione resa al Corriere, appena insediatosi nella prima agenzia di stampa italiana.