Paul e Rachel Chandler, i due coniugi inglesi catturati e trattenuti come ostaggi dai pirati somali per più di un anno, si stanno preparando a riprendere il mare. Lo faranno non appena la loro nave, il ‘Lynn Rival’ sarà pronta dopo essere stata riparata. Lo Yacht è stato riportato in patria dalla marina militare britannica. In un cantiere vicino Lymington nell`Hampshire è stato poi ‘parcheggiato’ in attesa del loro ritorno e di recente è stato rimesso in acqua per delle prove di galleggiamento. E’ questa la notizia che giunge in questi giorni dalla Gran Bretagna dove i Chandler vivono e dove per anni hanno coltivato il loro sogno di poter compiere il giro del mondo con lo ‘Lynn Rival’. Paul era un ingegnere civile e Rachel un economista del governo, quando sono andati in pensione hanno intrapreso il loro viaggio, sogno di una vita. Un viaggio che hanno annotato meticolosamente in un diario. Purtroppo il loro sogno si è infranto contro una delle piaghe più drammatiche che affligge le acque del mare del Corno D’Africa e Oceano Indiano, il fenomeno della pirateria marittima somala. Il 28 ottobre 2009 vennero catturati al largo della Seychelles dai pirati somali. I predoni del mare che li catturarono lasciarono che la loro nave andasse alla deriva da sola nell’Oceano e li portarono via con se sbarcandoli poi, a terra in Somalia. La loro prigionia fu terribile e subirono angherie e privazioni di ogni tipo. I due inglesi vennero rilasciati solo nel novembre del 2010 e solo dopo il pagamento di un riscatto di 800mila dollari pagato in due trance: 400mila a giugno e altri 400mila a novembre. Soldi raccolti da amici e parenti. I coniugi Chandler non erano ricchi ed avevano investito ogni loro avere per realizzare il loro sogno. Una cosa questa, che è comune a gran parte dei turisti-velisti. Come loro, così è stato anche per la famiglia danese dei Johansen, che recentemente, dopo oltre sei mesi di prigionia, sono stati rilasciata, e i due sudafricani, Bruno Pelizzari e Deborah Calitz. I due turisti-velisti che sono invece, ancora nelle mani dei pirati somali ormai da quasi 11 mesi. Dopo il loro ritorno a casa i Chandler hanno scelto di non tornare nella loro casa di Tunbridge Wells nel Kent e trasferirsi invece, presso i parenti a Dartmouth nel Devon, dove sono stati accolti anche dagli amici. Qui Paul e Rachel hanno iniziato a lavorare alla stesura di un libro sulla loro prigionia. Una prigionia che per i due anziani coniugi è stata durissima e li ha molto minati nel corpo e nella mente. Il libro è stato poi, pubblicato da Mainstream Publishing con il titolo ‘Hostage’. Un libro in cui la coppia inglese ha fortemente criticato il governo britannico per il mancato sostegno alle loro famiglie durante la loro prigionia in Somalia. Da parte sua il Foreign and Commonwealth Office, FCO, ha replicato affermando di essere rimasto in costante contatto con i parenti dei Chandler e che un team dedicato ha fatto tutto il possibile per assicurare il rilascio della coppia in sicurezza. Nel libro Paul e Rachel raccontano anche che la loro famiglia ha rifiutato di fornire dettagli su chi ha contribuito a mettere insieme la somma di denaro per il riscatto. Anche perché nessuno può sperare in un rimborso. Il governo inglese, come tanti altri compreso quello italiano, ufficialmente non tratta con i pirati somali e tantomeno paga riscatti.
Ferdinando Pelliccia