Finisce in tragedia il viaggio del catamarano ‘SY TRIBAL KAT’. La barca battente bandiera francese, con a bordo almeno 4 persone, sarebbe stata assaltata dai pirati somali nel Golfo di Aden. L’imbarcazione era registrata a nome di una coppia francese, Evelyne e Christian Colombo. In un primo momento non si è capito cosa fosse successo, ma successivamente la tragedia è emersa in tutti i suoi particolari. Dal ‘SY TRIBAL KAT’ il segnale di soccorso è stato lanciato lo scorso Giovedì. Subito è accorsa in suo soccorso la Fregata tedesca ‘BAYERN’, che opera nell’ambito in quelle acque della missione antipirateria Ue ‘Atalanta’.
Purtroppo dello Yacht non si è più trovata traccia almeno a quando non è stato ritrovato alla deriva lungo le coste dello Yemen. L’imbarcazione presentava evidenti ‘segni sospetti’ di un attacco pirata. In effetti lo Yacht era pieno di fori di proiettili e presentava tracce di sangue a bordo. Nella giornata di sabato scorso la EU NAVFOR diffondeva una nota in cui si leggeva che due navi dell’ EU NAVFOR, la nave da guerra spagnola SPS GALIZIA, e la nave da guerra francese, FS SURCOUF avevano trovato e preso a rimorchio lo yacht trascinandolo fino al porto di Gibuti. Nella nota veniva spiegato anche che uno dei membri dell`equipaggio era stato liberato strappandolo dalle mani di sette presunti criminali che erano stati tutti arrestati dopo essere stati intercettati a bordo di un`imbarcazione sospetta.
Nella nota veniva aggiunto che forse gli altri membri dell`equipaggio erano stati uccisi o rapiti nel momento in cui i sospetti pirati erano saliti a bordo dello yacht. Successivamente si veniva a conoscenza che la persona tratta in salvo era una donna. Si trattava di Evelyne Colombo, uno dei due francesi. Mentre, del marito Cristian e delle altre persone che erano a bordo del catamarano non vi era traccia. Essi risultavano scomparsi e secondo le autorità yemenite queste persone sono state probabilmente rapite dai predoni del mare. Successivamente è emerso che Cristian Colombo era stato ucciso dai predoni del mare nelle prime fasi dell’assalto allo Yacht. Il suo corpo non è stato ancora recuperato. Appassionati di mare, i coniugi Colombo avevano venduto tutto per vivere questo loro sogno. Quello portato allo ‘SY TRIBAL KAT’ non è un caso isolato. In passato altri yacht francesi sono stati assaltati e sequestrati dai pirati somali. Il caso più conosciuto è quello dello Yacht ‘TANIT’ che insieme a 5 francesi, un bambino e due coppie, venne catturato dai pirati somali, sempre nel Golfo di Aden, nell’aprile del 2009. Le unità speciali francesi entrarono in azione riuscendo a liberare gli ostaggi però, nel corso della sparatoria con i pirati somali uno degli ostaggi francesi venne ucciso.
La maggior parte dei sequestri, che spesso durano diversi mesi, di solito finiscono senza vittime specie quando viene pagato un riscatto. L`episodio riporta alla mente quello di altri Yacht attaccati e catturati dai predoni del mare negli ultimi anni. Spesso le gang del mare che operano nel mare del Corno D’Africa e Oceano Indiano attaccano queste piccole barche a vela solo come ripiego, quando cioè la loro ‘battuta di caccia’ non ha dato i frutti sperati, cioè la cattura di una grossa preda. In questo modo essi sperano di rifarsi almeno delle spese. L`intera area, al largo del Corno d`Africa e del Golfo di Aden, è nota a tutti come afflitta dal fenomeno della pirateria marittima. Un’attività criminale che da anni è diventata una vera e propria piaga per la navigazione marittima lungo una delle rotte più importanti al mondo, quella che collega l’Asia all’Europa. Lo scopo unico dei pirati somali è quello di catturare degli ostaggi da rilasciare poi, solo in cambio del pagamento di un riscatto. Negli ultimi cinque anni i pirati somali, dal sequestro di centinaia di navi e di migliaia di marittimi, hanno ricavato centinaia di milioni di dollari di riscatto. A tutti è consigliato di evitare determinate rotte o di viaggiare in convogli.
Inoltre una flotta navale internazionale divisa in tre importanti missioni opera dal 2008 in quel mare per contrastare la pirateria marittima. Tuttavia, nonostante ciò in tanti, navi e marittimi, sono caduti prede dei predoni del mare. Secondo le ultime stime sono almeno 50 le navi e almeno 528 i marittimi di diversa nazionalità trattenuti in ostaggio dai pirati somali. Tra questi anche degli europei di cui 11 sono cittadini italiani. La prigionia più lunga è attualmente quella della ‘MV Iceberg MV 1’, che è stata catturata il 29 marzo del 2010, insieme ai suoi 24 membri dell`equipaggio. Di questi ostaggi alcuni sono morti in circostanze tragiche e orribili, almeno due, mentre molti altri sarebbero impazziti per la lunga detenzione in condizioni disumane. La nave è ora alla fonda di fronte alle coste della Somalia vicino a una località chiamata Ilfoshe tra Kulub e Eyl. Tragedia nella tragedia la nave il 4 settembre scorso ha anche rotto la catena dell`ancora ed è andata alla deriva per giorni. Uomini e nave sono rimasti in balia delle onde e dei venti monsonici per giorni fino a quando non è andata ad incagliarsi in un banco sabbioso. In molti credono che questo voglia significare davvero la fine per la sfortunata nave degli Emirati Arabi.
Ferdinando Pelliccia