Stiamo parlando della Rosalia D’Amato, soprannominata la nave fantasma, sequestrata a circa 350 miglia marine a sud-est di Salalah, Oman, nel Mar Arabico dell`Oceano Indiano mentre era in navigazione da Paranagua in Brasile a Bandar Imam Khomeini in Iran, il 21 aprile 2011. Da 165 giorni, l’imbarcazione battente bandiera italiana, di proprietà dell’armatore napoletano, Perseveranza S.p.A di Navigazione, si trova nelle mani dei pirati ed è avvolta dal più fitto mistero. Sulla Bulk carrier italiana, non filtra alcuna notizia ufficiale e i telefoni di bordo a volte risultano spenti, altre volte il telefono squilla ma nessuno risponde. Soltanto tre volte siamo riusciti a metterci in contatto con gli uomini a bordo della nave: per due volte abbiamo parlato con il secondo ufficiale di coperta Maresca. Proprio “grazie” a Maresca, ecco che troviamo una sorpresa: sembrerebbe che anche il secondo ufficiale sia un fantasma, nonostante abbiamo scambiato proprio con lui le uniche parole con il personale a bordo. Dalla lista dell’equipaggio, che siamo riusciti a reperire dopo oltre 5 mesi di sequestro, grazie al lavoro di ricerca per conoscere i nome dei marinai filippini (la crew list ufficiale, reperita proprio grazie ai contatti mantenuti con il paese asiatico) Maresca non risulta imbarcato. Infatti il secondo ufficiale è un certo D.R. (per la privacy inseriamo solo le iniziali) marittimo di Sorrento, che risulta ancora imbarcato secondo quella lista ufficiale. Ora sorge spontaneo chiedersi: ma la Rosalia D’Amato ha effettuato qualche sosta durante il percorso, così da permettere l’avvicendamento tra Maresca e D.R che era ancora imbarcato?

Nel viaggio precedente quello che prendiamo in esame (cioè quello da Paranagua (Brasile) verso Bandar Imam Khomeini (Iran)) i marittimi che hanno navigato dall’Argentina al Brasile, erano 22 e non 21 come risultano invece sulla lista di partenza dal Brasile. Un marittimo palermitano, F.N., allievo di coperta è stato sbarcato in Brasile e non è stato rimpiazzato. Rimane ancora in piedi il discorso sulla rotta tenuta dalla Rosalia D’Amato. Dopo aver doppiato il capo estremo del Sudafrica, l’imbarcazione italiana ha preferito navigare la costa orientale dell’Africa, risalendo verso il Madagascar e entrando quindi volontariamente nelle acque considerate a rischio pirateria, proprio davanti la Somalia, invece di seguire la rotta consigliata e sicura (perfino il Best Marine Practice, un `manuale anti pirateria`, la considera decisamente più sicura), dirigendo direttamente la prua verso la punta dell’India, per poi risalire navigando al largo delle coste indiane, verso il Golfo Persico, dove la nave era diretta, al porto di Bandar Imam Khomeini in Iran. Quest’ultima viene considerata da parecchi esperti che si occupano del fenomeno dei moderni bucanieri, come la migliore rotta per evitare il più possibile di finire in mano ai pirati. La domanda rimane ancora senza risposta, nonostante le precisazioni ricevute per fax da parte dell’avvocato dell’armatore, che non rispondevano comunque alla questione in maniera chiara ed inequivocabile, ma tergiversano su altri argomenti. (ecco l’articolo in questione [url] http://www.liberoreporter.it/NUKE/news.asp?id=6339[/url]).

[b]Un fatto nuovo[/b]
Dal paese asiatico i familiari dei marittimi filippini sono molto preoccupati, perché durante le ultime telefonate avute con i loro cari, si parlava di alcuni casi di Tbc (tubercolosi) a bordo. Nel silenzio assoluto, questa notizia che arriva dalla Filippine, è sconvolgente e dimostra ancora una volta come il silenzio non paga, ma anzi permette di coprire situazioni che possono creare danni devastanti. Le condizioni di salute sicuramente sono pessime, così come le condizioni igieniche, che favoriscono il rischio di contagio e la veicolazione di malattie decisamente pericolose.

[b]La lista dei nomi dei filippini[/b]
Ritrovata la lista dell’equipaggio (sempre che risulti corretta, vista la mancanza di un nostro marittimo che invece certamente risulta a bordo), finalmente possiamo conoscere per nome anche i marittimi filippini (quindici in totale) sequestrati insieme ai nostri sei connazionali a bordo della Rosalia’Amato. Come per gli indiani della Savina Caylyn, pubblichiamo i nome dei filippini:

Macavinta Neil Campos, primo ufficiale di macchine, filippino di Manila;

Jose Medenilla, secondo ufficiale di macchine, filippino di Manila;

Lequin Raymundo Jr. Barrientos, terzo ufficiale di macchine, filippino di Manila;

Galang Jess Reyes, Elettricista, filippino di Manila;

Simmons Jhon Sazon, Nostromo, filippino di Manila;

Bibaño Earl Dorado, Marinaio scelto, filippino di Manila;

Gicos, Danilo Gealon, Marinaio scelto, filippino di Manila;

Gale, Wendell Buenafe, Marinaio scelto, filippino di Iloilo;

Apdua Andy Daron, Operaio Meccanico, filippino di Manila;

Tejana Joefy Bañas, Oiler (addetto alla lubrificazione macchine), filippino di Manila;

Mabeza Bon Rey Sario, Wiper (addetto alla pulizia macchine), filippino di Manila;

Bayeta Sammy Nebreja, Cuoco, filippino di Manila;

Piñon Domingo Altiza, Aiuto Cuoco, cameriere, filippino di Manila;

Oller Tristan Salvador, Mozzo, filippino di Manila;

Tanjay Segundo Jr. Pepito, Mozzo, filippino di Cebu.

Dei marittimi sequestrati sulla Rosalia D’Amato, sono in tanti ad aver compiuto gli anni, proprio durante il sequestro: Macavinta Neil Campos, ha compiuto 60 anni, ma il giorno prima della partenza dal Brasile; Gicos Danilo Gealon, ha compiuto 49 anni, Jose Medenilla, ha compiuto 29 anni, Lequin Raymundo, ha compiuto 26 anni e il nostro Ambrosino Vincenzo, ne ha compiuti 45 (tutti a luglio); Apdua Andy Daron, ha compiuto 34 anni, Oller Tristan Salvador ha compiuto 24 anni e anche Mabeza Bon Rey Sario ha compiuto 27 anni, tutti nel mese di maggio.

Sono passati oltre cinque mesi dalla cattura della Rosalia D’Amato, battente bandiera italiana e ancora un silenzio spettrale avvolge l’intera imbarcazione, il suo equipaggio e i parenti italiani, visto che i filippini, invece, si fanno sentire e chiedono di sapere cosa davvero succede ai loro cari. In che condizioni torneranno, quando finalmente qualcuno si deciderà a trarli in salvo?