È stata inaugurata ieri, 28 Novembre a Roma, dal Presidente Napolitano, la nuova stazione Tiburtina dell’Alta Velocità, dopo tre anni di lavori, l’incendio della scorsa estate e 330 milioni di euro spesi “totalmente autofinanziati dalla vendita di sei lotti inutilizzati dalle Ferrovie dello Stato.  La stazione dedicata a Cavour, ospiterà al giorno 140 convogli Tav, oltre ai 290 treni regionali. La stazione progettata e realizzata dall’arch. Paolo Desideri è costituita da vetrate “respiranti” di 360 metri, di cui 300 sospesi e contiene otto “bolle” verde acqua che presto diventeranno biglietterie, negozi, ristoranti e servizi. Nove metri al di sotto vi sono i 29 ascensori, le 52 scale mobili che conducono ai 20 binari da dove partiranno i treni AV per Milano, Torino, Firenze, Bologna, Napoli e Salerno. Il progetto definitivo prevede aree e piazze verdi, poli direzionali, nuove strade e parcheggi, lo smantellamento definitivo della tangenziale, nuove costruzioni immobiliari per una ricongiunzione fra i quartieri Nomentano e Pietralata che la ferrovia ha da sempre diviso.

Per Napolitano, in questo momento storico questa stazione è la prova per il Paese e per l’Europa delle nostre straordinarie capacità di realizzazione e innovazione, tipiche italiane che sono il nostro fiore all’occhiello e il nostro punto di forza, inoltre ha ringraziato tutti i ferrovieri italiani, “come pilastri dell’unità d’Italia e del mondo del lavoro del nostro Paese”.

Non sono mancate le contestazioni, infatti un gruppo di No Tav ha tentato di avvicinarsi nei pressi del luogo della cerimonia della Stazione Tiburtina e poi confinato dal grande dispiegamento di forze a piazza delle Crociate. Fra questi vi erano anche i parenti delle vittime dell’incidente di Viareggio e ex dipendenti di Trenitalia dei servizi notturni. Qualche attimo di tensione, per un anziano che si è avvicinato all’auto blu del Presidente e ha colpito col proprio bastone il parabrezza, immediatamente le forze dell’ordine hanno allontanato l’uomo che aveva in mano un foglio con la foto di suo figlio ex carabiniere in congedo.

Giuseppina Barone