Hamid Karzai – fonte: © The White House

Giornata movimentata, quella odierna, nella capitale afghana. A Kabul è stato impedito un attentato suicida alla ‘Loya Jirga’, la grande assemblea dei capi tribù. Gli uomini della sicurezza afghana hanno ucciso un uomo bomba e fermato almeno altri tre sospetti fuori del Politecnico Universitario che sarà, nei prossimi giorni, la sede dell’assemblea dei capi tribù convocata dal presidente afghano, Hamid Karzai. Sarà qui infatti, che il prossimo mercoledì la ‘Loya Jirga’ si riunirà per discutere dell’accordo di partnership con gli USA, il cosiddetto ‘patto di cooperazione strategica, che si dovrebbe concretizzare prima del ritiro delle truppe NATO previsto per il 2014. Si tratterà quindi di una Jirga consultiva. La sua funzione è simile a quella che in tutto il mondo islamico viene chiamata ‘shurà’, assemblea consultiva, e che viene convocata soltanto quando necessario. Nel corso dell’assemblea infatti, si discuterà dei pro e dei contro dell’accordo e si dovrebbe discutere anche delle trattative di pace in corso con i Talebani. All’assemblea, che dovrebbe concludere i suoi lavori dopo tre giorni di dibattito, sono attesi 2.030 partecipanti tra leader tribali e rappresentanti di tutte le province del Paese asiatico. Alla discussione è previsto infatti, che vi parteciperanno parlamentari, funzionari, rappresentanti di rifugiati in Pakistan e Iran, ex deputati, componenti dei consigli provinciali, delegazioni della società civile, leader religiosi e tribali. Per la prima volta nella storia dell’Afghanistan il 25 % dei partecipanti saranno donne. Una volta terminata la discussione una bozza dell’intesa verrà poi, inviata al Parlamento per l’approvazione definitiva. Sulla ‘Loya Jirga’ però, pesano le minacce dei Talebani. Minacce per nulla sottovalutata soprattutto per il fatto che in passato non sono cadute nel vuoto come per la conferenza di pace dell’estate 2010 a Kabul, che venne ‘disturbata’ da una serie di attacchi terroristici.

Come se non bastasse, in un’altra punto della città le forze speciali afghane hanno anche intercettato e catturato un commando di 10 talebani infiltratisi in città e hanno sequestrato armi e munizioni. I due risultati rientrano nel quadro delle attività preventive di sicurezza realizzate nella capitale afghana proprio in vista dell’assemblea dei capi tribù. Fonti del ministero degli interni afghano hanno reso noto che gli arrestati
avevano intenzione di mettere in atto azioni di disturbo dell’evento previsto per dopodomani. Mentre i servizi afghani, la Direzione Nazionale per la Sicurezza, Nds, ha invece  fatto sapere che le forze di sicurezza afghane hanno sventato un attacco contro il Parlamento di Kabul.
Annunciando l’arresto oltre dei 10 presunti terroristi, tra i quali 4 pakistani, anche l’arresto di altre 8 persone catturate nell’ambito di altre operazioni nelle province settentrionali di Samangan e Kapisa. In questi giorni i Talebani, attraverso il sito web del cosiddetto ‘Emirato islamico dell’Afghanistan’, hanno condannato la ‘Loya Jirga’ sostenendo che essa serve solo agli Stati Uniti che vogliono ottenere argomentazioni per una occupazione eterna dell’Afghanistan che ha il nome di ‘Partnership strategica’. I ribelli afghani hanno ancora una volta affermato che la sola ragione per la quale continua il conflitto in Afghanistan è la presenza degli invasori stranieri, e hanno assicurato ai connazionali, ai partiti ed alle personalità politiche che se gli invasori lasceranno il Paese si potranno risolvere i problemi interni del Paese attraverso i canali islamici e afghani. Sulla pagina web del sito si legge anche la minaccia per gli afghani che approveranno le basi permanenti americane con la copertura della cosiddetta ‘Loya Jirga’ e definendoli traditori gli promettono dure punizioni. Per avvalorare le loro argomentazioni i Talebani hanno anche pubblicato in lingua originale quelli che sostengono essere un piano completo della sicurezza, mappe, luoghi di dispiegamento delle forze di sicurezza e dei loro ufficiali, nomi e contatti, nonchè altri importanti documenti riservati. Inoltre hanno annunciato che i loro imminenti attacchi saranno ancor più letali e precisi grazie prorpio all’acquisizione di questo materiale. Il ministero dell’Interno afghano si è subito affrettato a diffondere un comunicato in cui smentisce categoricamente che quelli diffusi dai ribelli afghani siano i piani autentici della sicurezza di Kabul durante lo svolgimento della ‘Loya Jirga’.

I negoziati con gli Stati Uniti e la decisione di Karzai di convocare l’assemblea dei capi tribù hanno provocato, nelle ultime settimane, anche non poche tensioni politiche a Kabul. A contestarla soprattutto due partiti politici, il Fronte nazionale e la Coalizione per il Cambiamento e la Speranza. Per l’opposizione afghana la convocazione della Jirga è uno stratagemma del presidente Kharzai per conquistare consensi riguardo alla sua politica con Washington e forse anche per prolungare la sua permanenza alla guida del Paese anche oltre la scadenza del secondo mandato. Per questo motivo aumentano sempre di più le adesioni al boicottaggio invocato dagli oppositori di  Karzai. Oggi anche Abdullah Abdullah, leader del Movimento per il cambiamento e la speranza, all’opposizione nel Paese asiatico, ha annunciato che non prenderà parte alla ‘Loya Jirga’ ritenendo incostituzionale la convocazione della grande assemblea. Il leader dell’opposizione afghana nonché ex ministro degli Esteri ed ex candidato alle presidenziali del 2009, ha denunciato che sia lui sia gran parte dei delegati sono all’oscuro dei contenuti dell’accordo che si deve discutere.

Ferdinando Pelliccia