MV BLIDA © Jerzy NovakAncora problemi per la MV Blida. La nave è ferma per un guasto meccanico. Sembra non trovare fine l’odissea che sta vivendo l’equipaggio della nave algerina. La Blida è infatti,  una nave battente bandiera algerina è di proprietà di International Bulk Carriers di Algeri associata alla Compagnie Nationale de Navigation  ed gestita da una società greca, la Sekur Holdings Inc. La MV Blida era stata noleggiata da una azienda giordana, la CTI, per trasportare un carico di cemento dalla Tanzania a Mombasa in Kenya, ma venne però, catturata lo scorso primo gennaio dai pirati somali. Come in tutti i casi di pirateria marittima i pirati somali che avevano c atturato la nave hanno dimostrato da subito che erano interessati solo ad ottenere un riscatto dall’atto criminale che avevano compiuto. Nel corso degli 11 mesi, che è durato il sequestro, i predoni del mare hanno tentato in ogni modo, anche con atti violenti nei confronti degli ostaggi, di fare pressioni, anche sulle famiglie dei membri dell’equipaggio, per estorcere un riscatto. Anche se sembra che siano stati pagati 3,5 mln di dollari come riscatto nessuno ne ha dato conferma. Una prova dell’avvenuto pagamento non è giunta nemmeno dal governo algerino. L’Algeria, come molti altri Paesi, ha da sempre dichiarato che non tratta con i pirati e tantomeno paga un riscatto. Come tutti quei Paesi che si sono dichiarati contro il cedere alle pretese dei predoni del mare, il governo di Algeri, è certo che con il pagamento dei riscatti si finisca per incoraggiare i banditi del mare e si finanzi il terrorismo.
Per questo motivo l’Algeria è  tra i Paesi che hanno chiesto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la criminalizzazione del pagamento dei riscatti. A bordo del mercantile al momento del rilascio, avvenuto il 3 novembre scorso,  25 marittimi di diversa nazionalità provenienti da Algeria, Ucraina, Filippine, Giordania e Indonesia. Sarebbero dovuti essere 27, ma la gang del mare che li aveva in custodia, lo scorso mese di ottobre aveva rilasciato due dei marittimi. Un rilascio dettato dal fatto che i due erano gravemente ammalati. Si trattava di un algerino e di un ucraino. Di fatto i pirati somali hanno compiuto un gesto umano in quanto per il loro rilascio non hanno preteso alcun riscatto. Ora il resto dell’equipaggio, rimasto a bordo del mercantile algerino, è stato anch’esso rilasciato. Una liberazione avvenuta dopo oltre 11 mesi di prigionia in Somalia e dopo che insieme alla loro nave erano stati catturati dai pirati somali. Questi lavoratori del mare però,  ancora non riescono a tornare in patria. Ad attenderli le loro famiglie che per quasi un anno hanno temuto per la loro vita e desiderato di riabbracciarli sani e salvi. Ora che la vicenda sembra essere giunta alla fine, dopo il rilascio, i marittimi, membri dell’equipaggio della MV Blida, ancora non sono tornati a casa. Cosa è successo? Di tutto! Da quando i pirati somali hanno ridato la libertà alla nave e al suo equipaggio è capitato di tutto e in senso negativo. Come se la sfortuna si stesse accanendo sui 16 algerini, 5 ucraini, 2 filippini, un giordano e un indonesiano rimasti a bordo dell’imbarcazione. Prima, si è registrato una sorta di ammutinamento nei confronti del comandante ucraino della nave, Dudnik Valentyn, che intendeva, d’accordo con la società armatrice, condurre la nave anziché, al porto di Mombasa in Kenya al porto di Mogadiscio in Somalia. Superato il problema, la nave ha ripreso la rotta verso Mombasa. Però, da ieri il mercantile è nel porto della città costiera di Malindi a circa 55 miglia marine a nord del porto di destinazione, dove era attesa per lo scorso 10 novembre.
Sembra che lo scorso venerdì il cargo algerino abbia  avuto dei problemi meccanici che hanno comportato il fermo del motore e di conseguenza  la nave è andata alla deriva in mare fino a quando non ha potuto raggiungere il vicino porto keniota di Malindi. Ora la nave necessita di riparazioni per poter finalmente riprendere il mare. Molto probabilmente il guasto è una conseguenza del fermo forzato di quasi un anno. Comunque sembra che siano in arrivo a Mombasa , con un volo speciale dall’Algeria, 13 marittimi di nazionalità ucraina. Si tratta di coloro che, come nuovi membri dell’equipaggio, dovrebbero sostituire parte dei marittimi che si trovano attualmente a bordo del mercantile recentemente
rilasciato dai pirati somali. La nave poi, dovrebbe riprendere il mare. Gli attuali membri dell’equipaggio della nave dovrebbero invece, fare ritorno in patria una parte domenica sera e il resto lunedì mattina.

Ferdinando Pelliccia