“E’ tempo di esami di coscienza, di autocritica, tanto del mondo del credito e dell’economia, quanto della politica. Gli effetti della contrazione economica stanno portando infatti conseguenze drammatiche e l’ultimo disperato gesto di un imprenditore padovano è uno dei sintomi che questa condizione sta provocando”.  E’ la riflessione dell’assessore regionale Maurizio Conte dopo la tragica fine dell’imprenditore edile di Peraga di Vigonza, in provincia di Padova, che si è tolto la vita qualche giorno fa.

Ormai è un bollettino di guerra.  Imprenditori onesti che non ce la fanno più a sopportare la situazione che si sta vivendo. «Perdonatemi, non ce la faccio più». Scrive Giovanni Schiavon, titolare dell’Eurostrade 90 snc di Peraga di Vigonza (Padova),  alla sua famiglia.  Era sommerso dai debiti ma da troppo tempo ormai aveva cercato inutilmente di riscuotere crediti  per circa 200mila euro con la speranza di poter risolvere la criticità che sua azienda stava vivendo.  L’imprenditore era molto stimato per la sua serietà e capacità nel realizzare le opere connesse soprattutto agli appalti pubblici.  Circa un anno fa i pagamenti da parte dei clienti si sono interrotti creando gravi problemi all’imprenditore che ha dovuto mettere in cassa integrazione una parte dei dipendenti. Ora con l’arrivo del periodo natalizio agli stipendi andavano aggiunte le tredicesime, i fondi per far fronte agli impegni non c’erano e le commesse erano terminate. Così la disperazione di non trovare la via d’uscita ha portato l’imprenditore a premere il grilletto. Il sistema ha portato via un marito e un padre a due ragazzi.  Nell’arco dell’ultimo mese, nel solo padovano,  è il secondo imprenditore che a causa della crisi si toglie la vita.